Quanto costa la burocrazia all’agricoltore biologico?

Se l’obiettivo è arrivare entro al 2030 al 25% di tutta la SAU europea convertita al biologico, forse sarebbe opportuno ridurre le spese della burocrazia. Le cose da fare, infatti, sono molte e hanno un costo non indifferente.
L’agricoltore che vuole passare al regime biologico deve presentare una notifica di adesione che va ripresentata tutte le volte che avviene una modifica della superficie o dell’indirizzo colturale. Questi sono i costi da affrontare per tale notifica:
- Il costo della notifica, attraverso i centri di assistenza, costa da 200 a 400 euro.
- La presentazione annuale del programma produttivo all’organismo di controllo costa da 150 a 200 euro.
- Il costo dell’organismo di controllo prescelto dall’agricoltore costa da 250 a 500 euro/anno fissi, più una quota variabile in funzione della superficie da 4 a 10 euro/ha.
- Nella maggior parte dei casi l’agricoltore ha la necessità di avvalersi di un esperto consulente, che redige anche la relazione tecnica annuale da presentare all’organismo di controllo. Il costo va da 1200 a 1500 euro.
- La presentazione della domanda di contributo alla misura 11 dei Psr, dedicata ai sostegni per l’agricoltura biologica, costa da 250 a 300 euro.
- Infine c’è l’istanza per le richieste delle sementi in deroga, che costa altri 80 euro.

Dunque per un’azienda di 35 ettari a seminativo il costo delle carte del biologico si aggira come minimo sui 2500 euro all’anno, ai quali vanno aggiunti altri 210 euro relative alla quota variabile di spesa per l’organismo di controllo (35 ettari x 6 euro/ha).