Semina del mais su strip-till nel mantovano: sempre più agricoltori chiedono innovazione
Ci vuole pazienza, ma alla fine l’innovazione, se è valida e se viene applicata con la giusta professionalità, convince anche i più tenaci tradizionalisti dell’agricoltura del tempo che fu, quando nessuno faceva bene i conti, perché tanto i prezzi di mercato ripagavano qualsiasi tipo di spesa, anche quelle inutili.
L’innovazione di cui parliamo in questo caso è lo strip-till, cioè la tecnica di minima lavorazione del suolo a bande, che si alternano ad altre bande di terreno dove rimangono intatti i residui colturali della coltura precedente. Questa minima lavorazione viene eseguita con il Kverneland Kultistrip in autunno-inverno con collegamento satellitare GPS e poi in primavera si entra con la seminatrice sempre guidata dal satellite, per deporre il seme esattamente al centro della banda di terreno a suo tempo lavorata.
Il lavoro che presentiamo in questo articolo con video e foto è stato eseguito da Bruno Agazzani, agronomo della ditta Speziali Antenore di Roncoferraro (Mantova), che sta introducendo con successo lo strip-till anche nelle terre del mantovano, con indubbi vantaggi economici per gli agricoltori.
In particolare, nel video in apertura dell’articolo vediamo all’opera la seminatrice Kverneland Optima HD e-drive che semina il mais su strip-till eseguito nell’azienda Corte Parolara di Castelbelforte (Mantova) sui residui di loietto da sovescio. Come si nota, il disco pressatore che segue l’elemento seminatore rimane sollevato dalla superficie del terreno, dal momento che si è in presenza di un terreno tendenzialmente morbido. L’operazione di semina è stata eseguita in maniera ottimale.
Nelle foto che seguono vediamo invece la seminatrice Kverneland Optima di Speziali all’opera su strip-till con residui di soia presso la società agricola Borgolibero di Roncoferraro (Mantova), che ha adottato con successo e soddisfazione il nuovo e sostenibile sistema di lavorazione del suolo.