“Seminativi, evitate il conto deposito. Solo i contratti garantiscono reddito”
Su come affrontare il mercato agricolo in tempi difficili, ha le idee molto chiare Daniel Cancellieri, responsabile della gestione dei terreni dell’azienda agricola Gabriele Bicchiarelli di Acqualagna (Pesaro Urbino), circa 500 ettari coltivati in regime biologico con cereali, foraggi e colture da seme. Da tempo sosteniamo (e non solo noi) che per far quadrare i conti con i seminativi occorre cambiare mentalità, non solo nei percorsi agronomici da applicare ma anche nelle modalità di vendita. L’azienza Bicchiarelli è un esempio in questo senso.
«Con un mercato globale influenzato da una miriade di fattori imponderabili, come si fa a dare fiducia ancora al conto deposito?», si domanda retoricamente Cancellieri. «Eppure la maggior parte dei nostri colleghi agricoltori vuole mantenere le mani libere, senza vincolarsi a prezzi fissati almeno per una quota ai contratti in pre-campagna con gli acquirenti, pensando così di riuscire a spuntare il prezzo migliore. Ma questa cosa accade molto raramente. Se si fanno bene i conti nell’arco di un decennio, il risultato economico migliore è sempre dalla parte di chi fa contratti di coltivazione».
Rapporti diretti con i trasformatori locali
Prosegue Cancellieri: «La nostra azienda ha rinunciato da anni al cosiddetto mercato libero e le produzioni, a eccezione dei foraggi, sono tutte collegate ai contratti di coltivazione. Il grano duro viene conferito a una struttura della zona che si occupa anche della trasformazione in pasta e che quest’anno ha fissato un prezzo minimo garantito a 41 euro/quintale. Teniamo conto che qui da noi la media di produzione è attorno ai 30 quintali/ettaro, ma in annate favorevoli può aumentare di alcuni quintali».
«Anche per il farro abbiamo un contratto di coltivazione con una cooperativa che si occupa anche della pastificazione e il prezzo minimo garantito è di 30 euro/quintale», aggiunge Cancellieri. «A questi prezzi minimi garantiti si deve poi sommare la quota derivante dalla media annuale delle quotazione dei mercati».
Foraggicoltura di alta qualità
L’azienda agricola Gabriele Bicchiarelli si dedica anche alla produzione di foraggi e dispone di un cantiere di raccolta ad alta efficienza: «Nella nostra zona – spiega Cancellieri – c’è una lunga tradizione nella produzione di foraggi destinati ai mulini che effettuano l’essiccazione, e data l’ampiezza delle superfici e gli andamenti climatici che restringono le finestre utili di lavoro, occorrono cantieri ad alta efficienza. Per la raccolta abbiamo acquistato una falciacondizionatrice Vicon 7100 R una Vicon 732 R, una falciatrice frontale a dischi Vicon Extra 332 XF e una posteriore Vicon Extra 390. Completiamo la linea foraggi con un voltafieno compatto Fanex 804 e un andanatore a doppio rotore Andex 904».
«Non potendo impostare con le foraggere un rapporto commerciale definito da un contratto come avviene con le altre produzioni, negli ultimi anni stiamo diminuendo un po’ la superficie a foraggi, sia per l’aleatorietà del mercato che non ci permette di fare programmazione, sia perché come azienda biologica non possiamo usare agrofarmaci, e sulla medica gli afidi cominciano a essere una seria minaccia», sottolinea Cancellieri.
Producete anche colture da seme?
«Sì, quest’anno abbiamo puntato su pisello e trifoglio da seme con contratti stipulati con società sementiere».
Minima lavorazione con Qualidisc
Da due anni avete acquistato il Qualidisc di Kverneland, quindi optate per la minima lavorazione del terreno?
«L’azienda è in regime biologico, quindi dobbiamo tenere a bada le infestanti con le false semine e le semine molto ritardate. In questo senso, un attrezzo come l’erpice a dischi Kverneland Qualidisc per noi è ideale, anche per un buon interramento delle stoppie. A seconda delle annate e delle tipologie di terreno effettuiamo anche arature superficiali, soprattutto quando le situazioni contingenti lo richiedono».
Come vi trovate con il rullo Actiroll di Kverneland?
«Viene utilizzato in pre-semina ma anche con la coltura in atto, e devo dire che la conformazione stondata dei denti è fondamentale per non danneggiare le giovani foglie delle colture, fenomeno che invece accade con altre tipologie di rulli».
Cover crops nell’avvicendamento
Seminate anche cover crops?
«Utilizziamo favino, veccia e trifoglio con diverse epoche di semina. Ad agosto dopo la raccolta del cereale vernino, oppure con il trifoglio da seme seminiamo a marzo, raccogliamo ad agosto e subito dopo mettiamo in campo una cover che rimane per 90 giorni, consentendoci la semina del grano a dicembre».
Le colline di Acqualagna quest’anno sono verdissime e i cereali vernini mostrano un’ottimo vigore vegetativo: è segno che al momento i potenziali attacchi fungini sono ancora lontani. Speriamo che duri così sino alla trebbiatura.