Soia 2021, aumentare al massimo i secondi raccolti

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Finalmente è il momento della soia: i prezzi a Milano e a Bologna hanno raggiunto i 50 euro/ql e tutto lascia prevedere che a breve ci sarà forse un po’ di volatilità, ma non si verificherà un’inversione di tendenza. Le stime Usda (il dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti) infatti confermano che ci sarà una forte riduzione delle scorte di soia, che raggiungeranno così il livello più basso dal biennio 2013/2014. Dunque i nostri agricoltori hanno tutti i motivi, agronomici e commerciali, per aumentare la superficie a soia, anche se sappiamo bene come quest’anno la concorrenza del mais sarà agguerrita e i terreni liberi in primavera e vocati all’oleaginosa non sono poi così tanti.

Ma non si tratta di fare guerre di religione, perché la soluzione agronomica c’è. Infatti la soluzione sta nel prendere in seria considerazione la semina di soia di secondo raccolto sulle stoppie dei cereali vernini, per dare corso a quella successione che l’Europa ci incoraggia a fare nel tentativo di abbassare le ormai insopportabili importazioni di farina di soia che hanno raggiunto i 36 milioni di tonnellate.

Le nuove varietà adatte al secondo raccolto

Per quanto riguarda le varietà adatte alle seconde semine, dal catalogo Sipcam Italia ne citiamo due nuove, ricercate e indicate per i contratti di filiera:

  • EM Neve è una varietà pensata per la filiera alimentare, caratterizzata da ilo bianco e buon contenuto proteico. È dotata di un’ampia adattabilità agronomica, ha un ciclo corto e assicura produzioni tra le più alte della sua categoria.
  • NAV555 è la nuova frontiera della filiera di altissima qualità. Una soia da professionisti con ottime caratteristiche agronomiche, elevato potenziale produttivo ma soprattutto dotata di un elevatissimo contenuto proteico da valorizzare in specifici contratti di filiera.
Una varietà di soia Sipcam della serie NAV

Massima tempestività nella lavorazione del suolo

La tempestività dell’operazione di preparazione del letto di semina è decisiva per portare a casa un buon raccolto, e così ancora una volta l’innovazione tecnologica e agronomica ci viene in aiuto. Le esperienze di numerosi agricoltori, ma anche i dati 2020 della Kverneland Academy soia, dimostrano che la minima lavorazione, cioè la preparazione del letto di semina sui residui colturali con un solo passaggio, non penalizza affatto le rese ma anzi può addirittura aumentarle. È chiaro però che occorre disporre di erpici a denti e dischi oppure solo con due file di dischi speciali, progettati e costruiti proprio per affrontare con successo un terreno coperto da abbondanti residui e per lasciare un letto di semina con la giusta zollosità.

La gamma Qualidisc: due file di dischi speciali

Gli erpici a dischi Kverneland Qualidisc sono ideali per preparare velocemente il letto di semina anche per i secondi raccolti, con velocità di avanzamento da 18 a 20 km/h, riuscendo a mantenere costante l’angolo di taglio e la profondità di lavoro.

L’erpice Qualidisc Pro è in versioni rigide, pieghevoli e trainate da 2,5 a 7 metri di larghezza di lavoro, per potenze di traino da 240 a 400 hp.

L’erpice Qualidisc Farmer è invece più leggero dal 7 al 15% rispetto al Pro e ha larghezze di lavoro da 2 a 6 metri con potenze richieste inferiori al Pro, che vanno da 200 a 300 hp.

La gamma di erpici a dischi Qualidisc lavora il terreno da 2 a 15 cm di profondità e grazie ai dischi di 600 mm di diametro (sul Pro) e di 520 mm (sul Farmer) riescono a lavorare perfettamente anche con abbondanti residui colturali. Il segreto del lavoro perfetto sta nella foggia del disco:

  • Il particolare e unico disco di taglio conico consente di mantenere lo stesso angolo indipendentemente dal consumo del disco.
  • Ottima qualità di taglio anche a basse profondità (3-5 cm).
  • Ottima penetrazione, senza che siano necessari pesi extra sulla macchina.
  • Può lavorare in presenza di moltissimi residui o erbai molto alti senza rischi di intasamento.
  • Dente particolare sul disco, che permette di penetrare ma nello stesso tempo di non lasciare buchi sul terreno lavorato.
  • Disco studiato per durare nel tempo: trattamento termico doppio (durezza 55-58 HRC), 6 mm di spessore, grande diametro (573 mm).

Altra caratteristica unica e importante dal punto di vista agronomico è la capacità di Qualidisc di tagliare su tutta la larghezza di lavoro il terreno in modo costante, lasciandolo totalmente piatto. Questo aspetto è fondamentale per una perfetta e uniforme emergenza delle colture.

A destra il terreno perfettamente piatto dopo il passaggio di Qualidisc e a sinistra il terreno ondulato dopo il passaggio di un erpice convenzionale.

Gamma CLC: denti e dischi in successione

Alternativa all’erpice a dischi può essere un erpice che abbina i dischi a denti, come la gamma CLC.

CLC Pro, a tre file di denti.
CLC Pro Classic, a tre file compatto da 3 a 5 metri, fisso e pieghevole.
CLC Pro Cut, a tre file con dischi frontali.

Il segreto esclusivo di questi erpici sta nel dente brevettato CLC, esente da qualsiasi manutenzione e di lunga durata e che offre la maggiore luce libera sul mercato, che significa azzerare intasamenti e ingolfamenti, anche in presenza di tanti residui pagliosi dei cereali vernini.

Altra peculiarità del dente è che la sua foggia permette di utilizzare basse potenze limitando i consumi, riuscendo però a esplodere il terreno con una perfetta azione di miscelazione con i residui:

  1. la particolare inclinazione fa esplodere il terreno rovesciandolo uniformemente;
  2. la parte superiore del dente crea l’effetto miscelante non trascinando lo stesso avanti in quanto già frantumato.

Tanti buoni motivi per puntare sulla soia

In conclusione, ricordiamo ai nostri agricoltori perché è opportuno inserire la soia nell’ordinamento colturale:

  • Soddisfa autonomamente gran parte dei suoi fabbisogni di azoto attraverso la simbiosi.
  • Il suo apparato radicale fittonante lascia il terreno in un ottimo stato strutturale e lo arricchisce di sostanza organica, grazie ai residui colturali umificati.
  • La soia ha un’alta concentrazione di proteine di elevata qualità, ideali anche per l’alimentazione umana.
  • La soia è l’alimento proteico per eccellenza delle razioni zootecniche.

Da ultimo: importiamo tutti gli anni non solo come Europa, ma anche come Italia, tanta soia tutta ogm, soprattutto dal Brasile. Vogliamo contribuire almeno noi italiani a limitare le importazioni e puntare sulla soia made in Italy?

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


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