Soia Italia: nasce un’associazione per tornare a coltivarla bene
La soia è certamente la coltura che più delle altre sta attirando grande interesse da parte degli agricoltori, ma la prima cosa da fare è tornare a fare bene la soia, come produzione per ettaro e come qualità. Inoltre è indispensabile ragionare sempre di più in un’ottica di filiera, che vuol dire produrre in campo il prodotto con le caratteristiche ideali per chi poi lo trasforma.
Il punto di riferimento per gli operatori
Con questi e altri obiettivi è nata Soia Italia, Associazione Proteine Sostenibili, che ha l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per tutti gli operatori che, a diversi livelli, si occupano di soia e di oleoproteaginose; nonché di dibattere e poi trasferire agli operatori una serie di conoscenze e di linee guida che possano aiutare il sistema Italia a fare un prodotto che possa ottenere la massima valorizzazione, dal campo ai diversi usi tra cui quello in forte crescita dell’alimentazione umana.
I promotori di Soia Italia
Promotori dell’associazione sono Sipcam Italia e Cortal Extrasoy, due importanti aziende italiane che da sempre si occupano di soia, l’una dal punto di vista delle sementi e dei percorsi colturali, l’altra per le varie forme di trasformazione del seme, dall’olio alla farina agli estratti proteici e così via. A queste due aziende si affiancano come partner società produttrici di mezzi tecnici innovativi.
L’associazione si avvale anche della preziosa collaborazione di alcuni esponenti del mondo della ricerca, ma è aperta a tanti altri attori come esperti di mercato, broker, organizzazioni di produttori, eccetera, che abbiano l’obiettivo comune di lavorare per una filiera della soia italiana di qualità.
I laboratori agronomici nelle aziende agricole
La nuova associazione Soia Italia non ha perso tempo e già quest’anno, grazie a Sipcam Italia e ai suoi partner tecnici, ha allestito una serie di campi dimostrativi e sperimentali in alcune aziende agricole dislocate nelle aree padane interessate alla coltura, per verificare le risposte di nuovi sistemi di coltivazione della soia, allo scopo di fornire le prime risposte concrete alla richiesta di sostenibilità, di maggiore produzione e di alta qualità del seme prodotto.
Dopo la raccolta della soia nei vari campi dimostrativi, grazie alla collaborazione con Cortal si farà una serie di valutazioni analitiche per avere i primi riscontri sui possibili passi avanti sulla quantità e qualità della frazione proteica. Verranno anche valutati alcuni temi al momento poco indagati ma potenzialmente di grande interesse, come l’uso dei simbionti, la nutrizione della pianta e la qualità delle granelle per gli utilizzi dell’industria alimentare per quanto concerne i tenori in lecitine e isoflavoni.
Strip tiller e semina su sodo
Tra le tecniche implementate compaiono la gestione del terreno a strip tiller, detta anche lavorazione a strisce (ne abbiamo parlato in un approfondimento: clicca qui per leggerlo), la semina su sodo, l’uso dell’ala gocciolante per l’irrigazione messa a confronto con il sistema a scorrimento e il rotolone con l’installazione di centraline automatiche di monitoraggio del livello di umidità del suolo per la determinazione del momento ideale di irrigazione.
Un commento
ezechiele
11 Novembre 2022 at 1:06 pm
salve è possibile sapere la taglia dell’impianto solare e della batteria? in che fascia di prezzo si colloca tale sistema?