Toscana, uscito il bando PIF che finanzia i progetti integrati di filiera

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Una delle novità della politica agricola europea, che ritroviamo nei nuovi Piani di Sviluppo Rurale, è quella di favorire la cooperazione tra i diversi attori della filiera agroalimentare per favorire processi di riorganizzazione e consolidamento e realizzare relazioni di mercato più equilibrate.

La scadenza per le domande è il 30 settembre 2015

La Regione Toscana con un recente decreto ha pubblicato il bando relativo al PIF 2015 (Progetto Integrato di Filiera) e la data di scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 30 settembre 2015.

Ma a cosa servono i PIF?

I PIF consentono l’attivazione, cioè il finanziamento, di una molteplicità di operazioni dei PSR che vanno da quelle dell’investimento aziendale a quelle specifiche per attività promozione, innovazione tecnologica, diversificazione dell’attività agricola, anche a scopi energetici.

Chi partecipa al PIF

I PIF aggregano agricoltori, imprese di trasformazione e di commercializzazione, soggetti pubblici interessati al raggiungimento di un determinato obiettivo del progetto presentato. Per ciascun progetto di filiera il numero di soggetti partecipanti minimo è di 12, di cui almeno 5 partecipanti diretti, e di questi cinque, tre devono svolgere il ruolo di produzione primaria all’interno del progetto.

I partecipanti diretti richiedono i contributi nell’ambito del progetto presentato e al tempo stesso sostengono l’onere finanziario degli investimenti; mentre i partecipanti indiretti si giovano delle ricadute positive del progetto ma non richiedono i contributi del PIF.

L’accordo di filiera

Se si attiva un PIF tra i partecipanti si firma un contratto che lega i soggetti interessati al progetto per almeno tre anni e che rappresenta un obbligo reciproco per portare avanti il progetto. Negli impianti di trasformazione o nelle strutture di commercializzazione agroindustriale, le materie prime o i prodotti semilavorati utilizzati devono provenire per almeno il 51% del totale dalle imprese agricole coloro aggregazioni di produzione primaria partecipanti al PIF.

Il capofila del progetto

Il capofila del PIF è un partecipante diretto del progetto che ha il compito di aggregare e di rappresentare i diversi rappresentanti al progetto integrato seguirne la realizzazione e curare gli adempimenti tecnici e amministrativi legati alla sua attuazione.

Il finanziamento concesso

L’importo minimo di spesa complessiva ammissibile per ciascun PIF deve essere pari o superiore a 400 mila euro e il massimo contributo ottenibile è di 3,5 milioni di euro. La dotazione finanziaria messa a disposizione dalla regione Toscana è di 90 milioni di euro.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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