Trattori: la guida assistita è il primo passo per la precisione (e non se ne può fare a meno)

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Nei nostri articoli abbiamo sempre detto che l’agricoltura di precisione non significa andare diritto con il trattore, ma tante cose in più. Tuttavia la guida assistita collegata al satellite con correzione RTK rimane il primo passo indispensabile sulla strada del Precision Farming. I vantaggi vengono confermati ancora una volta da un lavoro in campo i cui risultati sono stati pubblicati di recente dall’Informatore Agrario, in un articolo di Ivan Buratto.

La prova di un erpice rotante con e senza guida assistita ha riguardato:

  • Lavorazione primaverile per il letto di semina
  • Trattore gommato di 155 CV con erpice rotante con larghezza di lavoro di 5 metri
  • Dimensione appezzamenti di circa 2,5 ha di forma regolare

Il risultato finale è un incremento di produttività oraria a favore della guida assistita, pari a un 32% espresso in ettari lavorati all’ora.

La prova di una seminatrice a righe con e senza guida assistita, invece, ha riguardato:

  • Seminatrice a righe per semina della soia con larghezza di lavoro 6,5 metri
  • Trattore cingolato di 320 CV
  • Dimensione appezzamenti circa 5 ha con campi di forma regolare

Il risultato finale è un incremento di produttività oraria pari al 3,7% a favore della guida assistita, con velocità di lavoro di 14 km/h contro i 12 km/h della guida manuale. Il limitato vantaggio deriva dal fatto che si è operato su campo di forma regolare e che la larghezza di 6,5 metri della seminatrice comporta minori inefficienze rispetto a una larghezza di 5 metri dell’erpice rotante, per via delle minori sovrapposizioni e quindi del minor numero di errori. Ma l’incremento di efficienza garantito dalle guide assistite va di pari passo con l’irregolarità geometrica degli appezzamenti e con la larghezza di lavoro utile.

Da rilevare che il comfort di guida derivante dall’automazione rende l’operatore molto più rilassato, non dovendo correggere continuamente la traiettoria della macchina e avendo la possibilità di concentrarsi sul lavoro effettuato dall’attrezzatura, che è la cosa più importante.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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