Roberto Bartolini12 Giugno 20193min11901

Trifoglio, pisello e frumento foraggero: foraggi di qualità e copertura permanente del suolo

copertura-suolo

Anche i cambiamenti climatici, oltre che le considerazioni agronomiche, debbono indurre gli agricoltori a trovare nuove strategie di gestione del suolo e degli avvicendamenti. A questo proposito non c’è dubbio che i tumultuosi rovesci di pioggia di forte intensità, alternati a periodi di temperature elevate senza precipitazioni, consigliano di prendere in seria considerazione la copertura permanente dei terreni con le “cover crops” (sostenute anche da finanziamenti specifici in alcuni PSR regionali) sulle quale impiantare la coltura principale con semina diretta o su sodo. Una pratica molto utile soprattutto per le superfici EFA della Pac, ma da estendere anche alle altre superfici aziendali.

Pisello foraggero insieme a frumento foraggero nel mese di maggio 2019.
Frumento foraggero, pisello foraggero e trifoglio seminati contemporaneamente su una superficie EFA.

Presentiamo l’immagine del frumento foraggero seminato contemporaneamente a trifoglio e pisello foraggero su un appezzamento dell’azienda di Luigi Martani a Pegognaga (Mantova), scattata nel mese di maggio. Si può notare il magnifico sviluppo del pisello e del frumento, mentre il trifoglio è rimasto come copertura vegetale raso terra, con uno sviluppo che verrà verificato al momento della trebbiatura.

L’obiettivo di Martani è infatti quello di avere una copertura permanente pluriennale di trifoglio sulla quale alternare, con semina diretta o su sodo, frumento e mais destinati all’allevamento da carne.

Teniamo conto che la copertura permanente, oltre ad aumentare la fertilità fisica e strutturale del suolo, incentivare la presenza di microfauna e favorire una buona regimazione idrica, consente nel medio periodo di abbassare notevolmente la pressione delle infestanti, con significativi risparmi nei trattamenti di diserbo. Inoltre portare in mangiatoia un foraggio costituito da più essenze si traduce in un indubbio vantaggio per la ruminazione degli animali.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Alberto piumatti

    15 Aprile 2021 at 1:03 am

    Buongiorno Dottor Bartolini,
    Sono molto interessato al mondo delle cover crop tra le quali mi desta particolare interesse proprio questo impiego della cover crop poliennale di trifoglio sulla quale andare ad alternare in semina diretta cereali come frumento o mais.

    La mia unica perplessità è legata all eventuale instaurarsi di competizione a livello radicale tra la coltura principale ed il trifoglio che, se non erro dovrebbe andare a costituire una cover crop “viva”.

    In ogni caso sarei molto curioso, se fosse possibile, di conoscere quali sono stati i risultati dell applicazione di questa tecnica dal momento che non mi dispiacerebbe applicarla nella mia azienda. Lei gentilmente saprebbe fornirmi qualche riscontro in merito?

    Un ultima domanda che le volevo porre è: quale differenza c’è tra semina diretta e semina su sodo?

    Grazie per l’attenzione.

    Distinti saluti.

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