Tritordeum, il nuovo cereale che fa bene all’uomo e alla terra

Tritordeum

Più digeribile perché ha meno glutine e più proteine rispetto al grano (13-14% contro 9-11%) e più salutare perché contiene più fruttani e arabinoxilani che fanno bene al sistema immunitario e all’intestino, con un elevatissimo tenore in luteine e acido oleico che sono preziosi antiossidanti salutari per l’apparato cardio circolatorio. Questi sono alcuni pregi del Tritordeum, un nuovo cereale nato in Spagna da un incrocio naturale tra frumento e orzo, oggi coltivato anche in Italia grazie ai contratti di coltivazione che l’agricoltore può stipulare con la società Tomato Farm del Gruppo Gavio (strada Bissone 1, Pozzolo Fromigaro – AL, tel. 0143/319203, mail info@tomatofarmspa.it) guidata da Bruna Saviotti.

Ma il Tritordeum fa bene anche all’ambiente perché necessita di poco azoto e resiste bene alla siccità e al gelo e agli attacchi fungini, per cui non sono necessari i trattamenti. Infine ha un eccezionale accestimento e così diminuisce la dose e quindi il costo del seme per ettaro.

Al momento in Italia se ne coltivano solo 2000 ettari sotto contratto con Tomato Farm, che ha curato anche il disciplinare di produzione, ma già dalle prossime semine autunnali si prevede un forte incremento. L’azienda si occupa anche del ritiro della granella, dello stoccaggio e della vendita.

La farina del nuovo cereale viene destinata in prevalenza a panificatori e ristoratori, ma altre destinazioni già avviate sono la produzione di pasta, birre, granella perlata e fiocchi.

Alla panificazione la resa sembra eccezionale, con alto assorbimento di acqua, e il pane risulta di un colore giallo molto vivo con crosta fragrante e soffice, con una durata superiore senza indurire.

Dunque una nuova opportunità per i nostri agricoltori e, cosa molto importante, con prezzo definito dal contratto prima della semina.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


3 commenti

    • Nuovo Agricoltore

      6 Maggio 2016 at 10:17 am

      Gentile Donato, non deve rivolgere a noi la domanda. Dovrebbe scrivere direttamente alla società Tomato Farm del Gruppo Gavio (strada Bissone 1, Pozzolo Fromigaro – AL, tel. 0143/319203, mail info@tomatofarmspa.it)

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  • Gerry

    11 Maggio 2016 at 11:29 am

    Verso che ora è possibile chiamare… Ho provato ma si inserisce sempre il fax

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