Roberto Bartolini13 Maggio 20207min11750

Uso sostenibile dei liquami zootecnici, ci vuole l’attrezzatura giusta

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Le accuse alla zootecnia padana della trasmissione Report (vedi articolo) vengono smentite dalle rilevazioni dei particolati PM10 nell’aria, ma anche dai sistemi moderni di gestione con attrezzature dedicate, che buona parte dei nostri agricoltori utilizza per valorizzare dal punto di vista agronomico le deiezioni degli allevamenti.

I dati che dimostrano l’aria pulita in Lombardia

In alto la concentrazione di PM 10 nell’aria il 17 febbraio, indicata dalle chiazze rosse e gialle, e sotto la situazione il 14 aprile, quando trasporti e industrie erano ferme da oltre un mese. L’aria si è ripulita, ma vacche e maiali sono rimasti sempre al loro posto.

Le due cartine dell’Arpa Lombardia mostrano la situazione delle emissioni di particolato PM10 il 17 febbraio 2020 (cartina in alto) prima della chiusura dell’Italia, con ampie chiazze rosse e gialle indice di inquinamento, e la situazione rilevata il 14 aprile 2020, dove compare invece un colore azzurro omogeneo su tutta la regione, indice di un abbassamento pressoché totale dell’inquinamento, sceso dal 13,2% al 2,5%. Ma le vacche e i maiali non si sono di certo spostati dalle loro dimore, mentre invece sono spariti le auto e i camion e si sono fermate le industrie.

Teniamo presente poi che in generale l’agricoltura è responsabile solo per il 12% della formazione del PM10 e di tutte le altre emissioni dannose, mentre l’insieme di industria, trasporti e sistemi di riscaldamento domestico sono responsabili del restante 88%. Dunque è del tutto fuori luogo accusare la zootecnia padana per danni di cui non è responsabile, tenendo anche conto del fatto che in questi ultimi anni gli allevatori hanno applicato sistemi di distribuzione in campo nuovi, evoluti e sostenibili, che eliminano l’inquinamento atmosferico e aumentano la resa agronomica dei liquami e dei digestati provenienti dagli impianti di biogas.

I sistemi evoluti per la gestione agronomica dei liquami

Vi presentiamo alcuni di questi sistemi evoluti per la gestione agronomica dei liquami, nella speranza che qualcuno li possa portare all’attenzione dei giornalisti di Report.

La botte semovente porta un attrezzo per la minima lavorazione del terreno, il CLC di Kverneland, che tramite apposite bocchette in corrispondenza dei denti, inietta nel terreno a 15-20 cm di profondità il liquame effettuando contemporaneamente la preparazione del letto di semina.
In questo caso vediamo il Kultistrip di Kverneland abbinato a un Varveat per la distribuzione del liquame nella striscia lavorata pronta per la semina successiva con GPS.
Abbinamento del fungo distributore di liquami al Kverneland CLC Pro per una lavorazione verticale del suolo.
Abbinamento del fungo distributore di liquami al nuovo CLI di Kverneland, per una lavorazione verticale del suolo.
Ecco come lavora il CLI con una fessurazione verticale del suolo senza sollevare zolle o rovesciare terra. Il sistema è formidabile su terreni con un certo livello di costipamento.
In questo caso la distribuzione dei liquami è abbinata all’ultima versione dell’erpice a dischi QUALIDISC di Kverneland.

Va anche ricordato che in alcune regioni gli attuali Psr assegnano contributi specifici e mirati agli agricoltori che effettuano distribuzioni virtuose dei liquami.

Psr Lombardia: 105 euro/ha

Se prendiamo la Regione Lombardia, l’operazione 10.1.10 del Psr “Tecniche di distribuzione degli effluenti di allevamento” assegna 105 euro/ha agli agricoltori con un impegno di cinque anni, che utilizzano attrezzature per l’iniezione diretta degli effluenti in presemina e in copertura, dotate di gps per tracciare tutte le operazioni effettuate.

Psr Piemonte: 300 euro/ha

In Piemonte la misura 10.1.5 “Tecniche per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra in atmosfera” assegna 300 euro/ha/anno agli agricoltori che effettuano l’interramento dell’effluente. Questo contributo è cumulabile con quello assegnato dalla misura 10.1.3 dedicata alla minima lavorazione, che assegna un contributo di 180 euro/ha/anno.

Emilia-Romagna: 100 euro/ha

L’Emilia-Romagna ha inserito nel Psr la misura 10.1.02 “Gestione degli effluenti”, che assegna 100 euro/ha/anno a coloro che effettuano l’interramento con apposite attrezzature come quelle indicate in questo servizio.

Abbiamo indicato solo tre casi ma raccomandiamo gli agricoltori di consultare il proprio Psr regionale e verificare gli incentivi previsti nella misura 10 per la gestione agronomica dei reflui zootecnici.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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