Valorizzare gli scarti: la missione degli agricoltori Burato

Mantovagricoltura

Mantovagricoltura mantiene radici saldamente agricole, ma da anni è impegnata in una preziosa attività di valorizzazione e di riutilizzo di scarti di diverse provenienze e nella produzione di energia e di fertilizzanti organici.

Nel 1972 Guerrino Burato, a Fossato di Rodigo nel mantovano, con una trincia a una fila taglia il suo mais allo stato ceroso e prova a darlo da mangiare alle sue trenta vacche. L’intuizione è davvero felice, perché la risposta degli animali è sorprendente e Burato ha la conferma che quel mais ceroso può davvero sostituire altri prodotti che erano allora in uso nelle mangiatoie.

Un contoterzista innovatore anche 40 anni fa

Ma questa prima innovazione Burato non se la tiene per sé, ed è questo il segnale, fin da allora, di uno spirito imprenditoriale davvero fuori dal comune che giunge sino ad oggi e trova la sua naturale continuità in Mantovagricoltura, la società gestita dai suoi figli e nipoti. «Mio padre – dice Fernando Burato (nella foto di apertura) – dalle luci dell’alba sino al tramonto passava da un agricoltore all’altro a tagliare il mais ceroso, su campi che al massimo erano lunghi 150 metri. Il successo fu tale che già nel 1976 acquistò la prima trincia Laverda TA 150, con 130 cavalli, che riusciva a tagliare e raccogliere contemporaneamente il ceroso in un’unica operazione».

Diversificare le attività: una filosofia vincente

La filosofia aziendale dei Burato è sempre stata quella della diversificazione delle attività, che è rimasta un segno distintivo anche oggi di questi agricoltori-imprenditori al di fuori del comune che, pur rimanendo attaccati alla terra, operano in campi diversi, dall’autotrasporto all’edilizia, dall’ecologia al biogas, al trattamento degli scarti di diverse lavorazioni industriali. «Gli anni ottanta – prosegue Fernando – segnano il nostro impegno nei settori del trasporto, dell’essiccazione e dello stoccaggio, con il passaggio di denominazione aziendale, che diventa Mantovagricoltura srl».

Tra le numerose attività dei fratelli Burato vanno annoverate anche quelle dell’autotrasporto e del riutilizzo di materiali di scarto delle costruzioni.
Tra le numerose attività dei fratelli Burato vanno annoverate anche quelle dell’autotrasporto e del riutilizzo di materiali di scarto delle costruzioni.
Tra le numerose attività dei fratelli Burato vanno annoverate anche quelle dell’autotrasporto e del riutilizzo di materiali di scarto delle costruzioni.
Tra le numerose attività dei fratelli Burato vanno annoverate anche quelle dell’autotrasporto e del riutilizzo di materiali di scarto delle costruzioni.

Nasce Idrobios, concime organico proveniente dai sottoprodotti

Negli anni novanta, con un’ulteriore fusione delle società, nasce Mantovagricoltura snc, che è l’attuale ragione sociale, e contemporaneamente aprono due nuovi filoni di attività, il movimento terra e il trattamento di materiale organico di scarto di varie lavorazioni industriali e dell’alimentare, per trasformarli in un fertilizzante organico chiamato Idrobios. Spiega Fernando: «Quest’ultima attività comporta una serie di investimenti tecnologici per poter effettuare il trattamento a vapore del materiale organico per la sua sterilizzazione a 133 °C e 3 bar di pressione. In pratica utilizziamo per un materiale di categoria 3 il trattamento che normalmente si riserva a materiale di categoria 1».

L’impianto per il ricevimento ed il trattamento termico di sterilizzazione di materiale organico di scarto per la produzione di concime organico Idrobios.
L’impianto per il ricevimento ed il trattamento termico di sterilizzazione di materiale organico di scarto per la produzione di concime organico Idrobios.

Gli anni novanta segnano per la famiglia Burato anche lo sbarco in Romania, prima con un attività di contoterzisti, poi con la commercializzazione di macchine agricole. «Per noi è un’esperienza positiva – dice Fernando – al punto che dal 1996 ad oggi acquistiamo 2500 ettari dove coltiviamo grano, mais e girasole».

Con gli anni duemila inizia l’era dei biodigestori

L’impianto per la produzione del separato solido partendo dal digestato proveniente dall’impianto di biogas
L’impianto per la produzione del separato solido partendo dal digestato proveniente dall’impianto di biogas

Il passaggio agli anni duemila porta altre novità in Mantovagricoltura con un nuovo impegno nel settore del biogas. Racconta Fernando: «Nel 2006 siamo i primi in Italia a costruire un impianto da 1 MGW che viene alimentato per il 75% con scarti di macellazione e per il 25% con mais ceroso. La Regione Lombardia classifica la nostra azienda “di pubblica utilità” dal momento che vengono utilizzati materiali considerati inutili e che non inquinano. Nel 2009 realizziamo un secondo impianto e nel 2010 e 2012 ne completiamo altri due a Salizzole nel veronese e a Buscoldo nel mantovano, ognuno dei quali ha a disposizione oltre 220 ettari di terreno per la produzione del materiale vegetale per alimentare i biodigestori insieme al prodotto Idrobios. Legami con la terra e innovazione tecnologica».

Una delle numerose platee in cemento per la conservazione dell’insilato di mais destinato agli impianti di biogas
Una delle numerose platee in cemento per la conservazione dell’insilato di mais destinato agli impianti di biogas
Visione dall’alto di una parte dei due impianti per la produzione di biogas di Mantovagricoltura alimentati da scarti  e sottoprodotti di diversa origine e solo per il 25% da mais trinciato.
Visione dall’alto di una parte dei due impianti per la produzione di biogas di Mantovagricoltura alimentati da scarti e sottoprodotti di diversa origine e solo per il 25% da mais trinciato.

Ma nonostante questa diversificazione spinta delle attività, i Burato mantengono fede al loro legame con la terra e rafforzano il loro impegno come contoterzisti, acquistando sempre tecnologie di avanguardia. «Per quanto riguarda la lavorazione del terreno – precisa Fernando – oggi operiamo solo sui terreni condotti direttamente da noi, mentre come contoterzisti continuiamo a effettuare semine, diserbi, trattamenti e spandimento liquami. Kverneland è un nostro importante riferimento per le attrezzature agricole, e grazie a Qualidisc e CLC stiamo applicando con ottimi risultati il concetto di minima lavorazione, riuscendo a risparmiare alcuni passaggi sul campo. L’opera si completa con seminatrici tipo la Optima HD, che assicura massima precisione nella deposizione del seme con la garanzia di una pronta germinazione».

La seminatrice Kverneland CT Line usata dai Burato anche sui terreni destinati all’agricoltura biologica.
La seminatrice Kverneland CT Line usata dai Burato anche sui terreni destinati all’agricoltura biologica.

Anticipatori di un importante messaggio

La realtà vincente di Mantovagricoltura, che mantiene radici agricole ma ha avuto il coraggio e la capacità di esplorare altri settori, in particolare quello della valorizzazione degli scarti di diversa natura e provenienza riutilizzandoli al meglio, anticipa di alcuni decenni quello che dovrà essere il futuro dell’agricoltore: non solo “contadino” ma soprattutto imprenditore, con un ampio raggio di vedute, coraggioso e capace di fare squadra, per aprirsi a mondi per lui oggi sconosciuti.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


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