Roberto Bartolini4 Maggio 20163min6670

Vigneti Italia: la richiesta per i nuovi impianti supera di dieci volte la disponibilità nazionale

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Le nuova legislazione per ottenere l’autorizzazione ai nuovi impianti di vigneto (vedi notizia) non ha scoraggiato i viticoltori italiani che, forti dei successi che sta ottenendo il nostro vino in tutto il mondo, hanno sommerso le regioni con le domande per poter realizzare nuovi vigneti. E così sono state presentate 12.528 domande, per un totale di ben 66.198 ettari di nuove vigne.

Ma ogni paese ha un tetto che non può superare e per l’Italia il limite invalicabile di superficie corrisponde a 6.376 ettari, una superficie ben lontana da quella che ci è stata assegnata dall’Europa. E allora cosa succede? Succede che le Regioni dovranno applicare criteri di selezione previsti dalla nuova regolamentazione e per ogni richiedente il numero totale di ettari assegnati si calcolerà tenendo conto della proporzione a livello regionale tra le superfici richieste e quelle ammissibili per le nuove autorizzazioni. Si tratterà di superfici assegnate molto diverse da quelle che si aspettavano i nostri produttori.

Le autorizzazioni saranno rilasciate dalle Regioni entro il 1° giugno prossimo.

Troppi nuovi ettari nelle varie regioni

Vediamo ora un dettaglio regionale delle superfici richieste dai viticoltori.

  • Veneto: 34.678 ha
  • Emilia Romagna: 4.563 ha
  • Friuli: 10.871 ha
  • Sicilia: 4.727 ha
  • Puglia: 4.043 ha
  • Toscana: 2.745 ha
  • Abruzzo: 938 ha
  • Piemonte: 391 ha
  • Lombardia: 849 ha
  • Campania: 469 ha
  • Altre regioni: 1924 ha
  • TOTALE: 66.198 ha

(fonte: L’Informatore Agrario)

Dunque la voglia di vigneto espressa dall’Italia per gran parte rimarrà tale, limitando così la possibilità di investire e di incrementare il business e la redditività aziendale. C’è da chiedersi se i nuovi vincoli europei siano davvero necessari in un mondo e in un mercato globalizzato dove indubbiamente occorre mettere alcune regole, evitando però di creare altri ostacoli e vincoli a coloro che coltivano la terra e che soprattutto hanno il coraggio di rischiare con nuove imprese in settori dove il nostro paese dimostra di poter dettare legge nel mondo.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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