Attenzione alle micotossine nel silomais

La presenza di micotossine nel silomais, oltre che alterare la funzionalità del rumine, determina un cattivo assorbimento a livello intestinale cui consegue una minore disponibilità di nutrienti essenziali per l’attività immunitaria.
Lo sviluppo delle micotossine in campo è favorito da stress che la coltura può aver subito per carenza idrica, danni meccanici (grandine, parassiti), elevate escursioni termiche o elevata umidità, ma anche ridotta acidificazione durante lo stoccaggio ed eccessiva umidità degli alimenti nella massa conservata. Anche il momento della raccolta ha la sua importanza, perché si riscontra una maggiore concentrazione di micotossine al crescere della sostanza secca, causa il più difficile compattamento nel silo cui fa seguito una maggiore presenza di ossigeno che favorisce la crescita fungina.
Nei casi in cui è manifesta la presenza di micotossine nell’insilato, si possono somministrare specifiche molecole in grado di detossificare le micotossine impedendo quindi il loro assorbimento da parte dell’animale. Tali sostanze vanno impiegate in funzione alle tossine considerate. Si tratta di sostanze adsorbenti come alluminosilicati, montmorillonite, zeolite, sepiolite; e quelle più recenti sono molecole organiche quali i glucani, ma nati polisaccaridi ottenuti da pareri cellulari di microrganismi.
