Quando irrigare? Ce lo dicono le sonde e le centraline a energia solare
Il grande capitolo dell’agricoltura di precisione comprende anche il nuovo modo di gestire la distribuzione dell’acqua irrigua, che è fondamentale per evitare gli stress idrici – fenomeni tra i più dannosi che compromettono la produzione di mais e soia – ma anche per non sprecare una risorsa davvero molto preziosa per la Terra.
Non basta dare acqua quando si vede che la pianta soffre
Gli agricoltori di solito decidono di irrigare quando vedono la coltura un po’ sofferente, senza considerare che l’allarme visivo, quando si manifesta, segnala che la pianta è già entrata in stress. Di conseguenza si interviene con l’acqua sempre in ritardo, e questo significa alla fine caricare qualche quintale di meno sulla trebbia.
Perché allora non utilizzare le sonde e le centraline di ricevimento e di trasmissione dati? Le prime misurano in continuo l’acqua disponibile nei primi 50 cm di terreno, che è la zona di approfondimento radicale dove la pianta assorbe il 70% dell’acqua; e le seconde elaborano i dati e li trasformano in grafici che guidano l’agricoltore nella gestione irrigua.
Le sonde e le centraline dove il terreno cambia di tessitura
È ovvio che, a seconda della diversa tessitura (argillosa, sabbiosa o di medio impasto) degli appezzamenti, è bene sistemare le centraline nei punti chiave, dove cioè il terreno può avere una composizione fisica nettamente diversa. In pratica se si hanno ad esempio due zone, una con terreno sabbioso e l’altra con terreno argilloso, occorrono almeno due centraline, perché la dinamica dell’acqua del suolo è molto diversa nelle due aree.
Come leggere i grafici elaborati dalle centraline
La centralina elabora il grafico che rappresenta la quantità di acqua presente ogni 10 cm di profondità. All’avanzare del ciclo vegetativo del mais e dello sviluppo dell’apparato radicale, la linea che individua il punto di stress si sposta verso il basso e quindi anche l’allarme per iniziare a irrigare. Un’irrigazione ideale prevede la distribuzione dell’acqua prima del raggiungimento del punto di stress. La linea di stress indica il livello minimo di concentrazione idrica del terreno, cioè che la pianta non è più in grado di assimilare acqua. Una volta che le radici del mais hanno superato i 50 cm di profondità, il dato da prendere in considerazione per decidere quando irrigare è il punto di stress totale.
Gli agricoltori che hanno già adottato questo sistema di misura dell’acqua nel suolo confermano che, rispetto a quando decidevano di irrigare sulla base delle sensazioni visive, sono riusciti a risparmiare ogni anno da una a due irrigazioni, con un costante miglioramento della produzione per ettaro.