Roberto Bartolini23 Gennaio 20153min6721

Agricoltori, armatevi di cordella e calcolatrice

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Il Pan (Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile degli agrofarmaci) e la nuova Pac non finiscono di stupire e, alla faccia della tanto decantata e mai applicata semplificazione, ecco che partoriscono altri cervellotici obblighi.

Niente agrofarmaci vicino alle piste ciclabili

Non tutti sanno che non si potranno distribuire agrofarmaci nelle fasce di rispetto lungo le piste ciclabili (in campagna ormai ce ne sono tante) di larghezza inferiore ai 30 metri. La distanza di rispetto può essere ridotta da 30 a 10 metri se si utilizzano misure di contenimento della deriva. Pensiamo che con ciò si intendano ugelli antideriva o barre tecnologicamente avanzate, ma non ci sono specifiche dichiarazioni in merito.

Ma è chiaro che, comunque sia, con questa norma si sottrae terra produttiva all’agricoltore e non si tratta di una bella notizia.

Azotofissatrici nelle aree di interesse ecologico

Ma anche la Pac introduce qualche limitazione in più, sempre a proposito delle aree di interesse ecologico previste dal greening (dette EFA), dove, com’è noto, si possono seminare anche le colture azotofissatrici. Da una ennesima bozza del Mipaaf in corso di approvazione, pare che le azotofissatrici non potranno essere seminate a meno di 10 metri dal ciglio di sponda dei corpi idrici principali, e comunque a non meno di 5 metri dalle sponde dei canali secondari.

Quindi agli agricoltori non rimane che armarsi di cordella metrica e di calcolatrice, e per i più innovatori e lungimiranti adottare finalmente i sistemi di precisione guidati dal satellite.

Le colture azotofissatrici nelle aree ecologiche previste dal pagamento greening non potranno essere seminate a meno di 10 metri dal ciglio di sponda dei corpi idrici principali e a meno di 5 metri dalle sponde dei canali secondari.
Le colture azotofissatrici nelle aree ecologiche previste dal pagamento greening non potranno essere seminate a meno di 10 metri dal ciglio di sponda dei corpi idrici principali e a meno di 5 metri dalle sponde dei canali secondari.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Peppino

    26 Gennaio 2015 at 6:06 am

    Queste normative applicate da tempo in Inghilterra stanno mettendo in crisi la lavorazione ridotta con traffico controllato, che aveva raggiunto elevati livelli di perfezione tecnologica. Le fasce di rispetto non trattate fungono da serbatoio di riproduzione di infestanti pericolose, quali il bromo, che si espandono per tutto il campo. Risultato: molti stanno ritornando all’aratura

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