Ecoschema 5, come scegliere il miscuglio ideale

L’eco-schema 5 “Misure specifiche per le colture mellifere” sta destando crescente interesse tra gli agricoltori, che devono tuttavia scegliere opportunamente il miscuglio di specie da seminare, per garantire una fioritura costante fino all’autunno a vantaggio delle visite delle api. Infatti la varietà botanica presente nel miscuglio è un requisito fondamentale per dare sostentamento al maggior numero possibile di impollinatori.
Non esagerare col numero di specie
Un miscuglio formato da un numero elevato di specie, con caratteristiche fiorali differenti, è garanzia di pascolo per una maggiore diversità di impollinatori. D’altra parte la presenza di numerose specie botaniche, con portamenti e requisiti di crescita diversi all’interno dello stesso miscuglio, potrebbe comportare un’eccessiva competizione tra le stesse, soprattutto in presenza di specie a rapido accrescimento e con biomassa vegetale abbondante, impedendo eventualmente lo sviluppo e la fioritura delle specie botaniche con un accrescimento moderato.
Minimo due specie
Alla luce di tali premesse, il decreto ministeriale sull’eco-schema 5 stabilisce che anche la sola presenza di almeno due specie può assolvere al requisito, né tantomeno fissa il numero massimo, lasciando la sua determinazione alle libere decisioni dell’agricoltore. Ma le linee guida pubblicate dal Ministero suggeriscono di utilizzare un miscuglio composto da almeno tre essenze o multipli di tre, in modo da assicurare una fioritura scalare e spalmata sul periodo primaverile-estivo.
Ciclo vitale delle specie
Se si prevede di aderire all’eco-schema 5 solo per un anno, o per più annualità consecutive su parcelle di terreno diverse, è raccomandato di seminare specie categorizzate come annuali. Se invece si intende aderire all’eco-schema in modo continuativo, oltre il primo anno sulla stessa parcella, sono consigliate specie biennali o perenni, ma con la raccomandazione che il miscuglio sia composto anche da specie annuali che consentano di rispettare gli impegni e il raggiungimento degli scopi dell’intervento già al primo anno di semina.
Due esempi di miscugli già sul mercato
L’Eco Mix 5A proposto da Rv-Venturoli Sementi è composto da trifoglio incarnato, senape bianca e veccia sativa , con fioritura scalare che aumenta la possibilità di raccolta di nettare da parte degli insetti pronubi. Ricordiamo che la senape è una specie che svolge un’azione decompattante del suolo e ha effetto nematocida. Questo miscuglio è ideale anche in ambiente biologico, unisce l’azoto-fissazione nel suolo all’azione di sanificazione del terreno, favorendo il ruolo degli impollinatori nell’ecosistema. Le epoche di semina sono marzo-maggio e settembre-ottobre alla dose di 25-30 kg/ha di seme.
L’Eco Mix 5P, sempre di Rv-Venturoli Sementi, è un miscuglio composto da erba medica, trifoglio incarnato, trifoglio pratense e lupinella, ideale per le zone marginali, con possibilità di avvicinare le arnie per l’apicoltura e per favorire la biodiversità nell’ecosistema. Oltre il ruolo attrattivo nei confronti degli insetti impollinatori, si aggiunge il beneficio del reintegro nutritivo attraverso la fissazione dell’azoto nel suolo. Le epoche di semina sono marzo-maggio e settembre-ottobre alla dose di 25-30 kg/ha di seme.
Un commento
Antonio Coduti
27 Marzo 2023 at 10:13 am
Con riferimento al eco-schema 4 ho un azienda di 50 Ha se ogni anno coltivo 25 ha a cereali e la restate a foraggere alternando, il premio annuale viene calcolato su Ha 25,00 oppure sull’intera azienda?
Grazie