Infestanti, Amaranthus resistente sulla soia: ecco le soluzioni per risolvere il problema

Sono circa 300 mila gli ettari stabili di soia in Italia. La coltura è giustamente al centro della rotazione con i cereali, ma non mancano alcuni problemi emergenti come l’invasione di popolazioni di amarantacee resistenti ai meccanismi di azione di molti erbicidi. Per questo, occorre da un lato rivalutare i trattamenti erbicidi di pre-emergenza e dall’altro applicare una strategia specifica nei casi di forti infestazioni di amaranti resistenti.
Il primo passo è praticare la “falsa semina”, con la preparazione anticipata dei terreni e interventi a base di glifosate. Nei terreni normali vanno effettuati trattamenti di pre-emergenza con Metribuzin (Sencor WG, Song 70 WDG, Sencor 600 SC) e S- Metolaclor, confidando nelle piogge successive.
Il Metribuzin, commercializzato sotto forma di granuli idrodisperdibili e in miscela formulata con flufenacet (Fedor) e con clomazone (Metric), dalla campagna 2017 è presente anche in sospensione concentrata contenente 600 g/l di principio attivo con il nome di Sencor 600 SC.
Tuttavia, nei suoli molto organici questa strategia non ha molto effetto, e allora occorre intervenire tempestivamente con un post-emergenza su plantule di amaranto entro lo stadio delle quattro foglie con Bentazone (Basagran SG, Blast SG), Bifenox (Fox, Valley) o Piraflufen_etile (Piramax EC). Se sono presenti altre infestanti a foglia larga, Bentazone può essere addizionato a Imazamox ( Tuareg, Pulsar 40SL).
Indispensabili, infine, sono le sarchiature meccaniche dell’interfila per eliminare le nuove emergenze.
Una nuova miscela in uscita a primavera
Ricordiamo poi che dalla primavera 2017 sarà possibile utilizzare anche su soia la miscela a base di clomazone+pendimentalin con il nome commerciale di Alcance Syntec, che affiancherà il già affermato Bismark.