La carne prodotta in laboratorio è sicura per la salute?

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A noi consumatori, oltre al colore, alla consistenza e al sapore, interessa sapere prima di tutto se la carne prodotta in laboratorio, partendo da cellule isolate da una biopsia muscolare su un bovino e fatte crescere su una piastra di coltura addizionando un’infinità di componenti tra i quali antibiotici, sia sicura al 100% per la nostra salute. Una risposta molto chiara si trova nell’intervento del prof. Antonio Gasbarrini, specialista in medicina interna e gastroenterologia e direttore del Cemad (Centro per le malattie digestive del Policlinico Universitario Gemelli di Roma), effettuato nel corso di un recente incontro organizzato da Coldiretti.

Alla domanda “Gli alimenti sintetici di cui parliamo (per esempio carne e latte) sono sicuri?“, ecco la risposta di Gasbarrini: «Oggi non lo sappiamo, tant’è che un recente report della Fao elenca una notevole quantità di rischi potenziali connessi con gli alimenti prodotti artificialmente in laboratorio. Si tratta di prodotti che non sono naturali, pertanto la sicurezza per il nostro organismo deve essere ancora strutturata dal nostro apparato digerente e dal nostro microbiota, che invece da millenni si sono adattati al cibo naturale. Il nostro corpo è una macchina perfetta che si è adattata nel corso dei millenni all’ambiente in cui viviamo e agli alimenti naturali di cui ci cibiamo».

Inoltre, in conclusione il prof. Gasbarrini afferma: «Ad oggi non si conoscono i parametri di sicurezza per poter dire che, una volta che gli alimenti sintetici prodotti in laboratorio sono stati introdotti nel nostro organismo e sono arrivati all’apparato digerente, modulino in maniera corretta e sana il microbiota intestinale, il sistema immunitario e l’asse intestino-cervello. Teniamo presente che il primo “educatore” del nostro microbiota è proprio quello che mangiamo, e questo dice tutto».

Qui di seguito è possibile vedere il video integrale dell’intervento del prof. Gasbarrini.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Roberto

    9 Gennaio 2024 at 3:50 pm

    Io dico quando tutto questo non ci sarà più, il latte sarà artificiale, la carne sarà artificiale, le farine per il pane non ci saranno più l’orzo non ci sarà più. Io dico ma uno che alleva le galline a casa per mangiare allora come fa ad rallevarle se tutto questo finisce?
    Ma non ci chiediamo dove andremo a finire? E non ci chiediamo in tutte queste terre che saranno di avanzo poi cimenteranno tutto e faranno case sopra case e queste case a chi si danno a questi profughi?
    Tanto siamo già al culmine.
    Io mi auguro che tutto questo non avvenga perché l’Italia si porta alla distruzione basta guardare l’africa e la cina i paesi più poveri che vengono distrutti.
    Qui bisogna fare qualcosa di brutto ma ci dovrà essere perché così non si può più andare avanti. Tra l’unione europea che ci incalsa e anno aperto i porti di mare da pertuto poi per dire l’Italia si è alleata con la Romania per prendere i profughi e Poi riportare in Italia, ma quanti soldi spediamo per tutto questo?
    Non sarebbe meglio in vestire per stare meglio noi italiani e mangiare la carne nostra e importarla in tutto il mondo e il latte nostro che lo vogliono in tutto il mondo
    Io mi auguro che tutto questo non avvenga perché noi italiani o andiamo via dal Italia o questi ci sotterraneo non si saprà di cosa ma la vedono scura la faccenda.

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