La nostra suinicoltura colpita da una crisi profonda. Le 5 mosse del governo per dare sostegno al comparto
Gli attacchi alla carne rossa, l’embargo russo, la saturazione dei mercati comunitari, la diminuzione dei consumi interni e le importazioni in aumento: sono le principali cause della profonda crisi che colpisce la suinicoltura italiana, fatta da 25 mila allevamenti dove si producono 8 milioni di suini, le cui carni valgono 3 miliardi di euro che una volta trasformate raggiungono gli 8 miliardi di euro.
Il piano di azione messo a punto dal governo si articola in cinque mosse:
- Conferma della compensazione Iva per le carni suine anche nel 2017.
- Allargamento e semplificazione della moratoria dei debiti degli allevatori con il pagamento diretto degli interessi dei mutui sostenuti.
- Creazione di un marchio nazionale unico per i regimi di qualità per valorizzare i tagli di carne italiana non utilizzati per i prosciutti dop.
- Sostegno all’export tramite la rimozione di barriere sanitarie a cominciare dalla Cina.
- Campagne di comunicazione e promozione del sistema suinicolo nazionale.
Speriamo che dalle parole e dai buoni propositi si passi rapidamente ai fatti, perché gli allevatori non hanno più tempo per aspettare le lente decisioni dei politici.