L’ultimo paradosso del Ministero dell’agricoltura, che affida ai privati le trattative con Bruxelles

La notizia è uscita su Italia Oggi ed è una di quelle che ci fa sobbalzare sulla sedia. Se andate sul sito del Ministero delle politiche agricole nella sezione “Gare” (link diretto), troverete la gara comunitaria che affida a strutture private il “servizio di assistenza alle strutture del Ministero sia a Roma sia a Bruxelles, per attività connesse alla comunicazione e controllo della strategia politica a sostegno del settore agroalimentare”.
Ora, che ci fossero seri dubbi sulle capacità e sulla preparazione dei nostri burocrati ministeriali è cosa ben nota, ma che adesso alzino le mani e chiedano aiuto a strutture private per svolgere un’attività politica così delicata come la definizione degli aiuti comunitari con Bruxelles, è davvero troppo!
Tutta la politica agricola sarà affidata a “terzi”
Troviamo tutti i punti chiave sui quali si fonda il nostro futuro agricolo, se andiamo a leggere le attività che questa struttura privata di supporto ai nostri ministeriali dovrebbe svolgere, tra i quali:
- Armonizzazione dei diversi regimi di aiuto con la nuova normativa comunitaria per la programmazione 2014-2020, predisposizione delle linee guida o regimi di aiuto regionali per ridurre l’eccessiva frammentazione esistente.
- Definizione, notifica e negoziato con la Commissione europea dei nuovi regimi di aiuto.
- Supporto tecnico alle attività dei dipartimenti che si occupano di sviluppo rurale, politiche competitive e della qualità, sugli aspetti di natura giuridico-amministrativa e sui fondi strutturali.
- Supporto per migliorare l’efficienza e la tempestività delle procedure amministrative.
- Affiancamento alle strutture ministeriali per assicurare presenze qualificate nei momenti negoziali, ispettivi e divulgativi con le Autorità Comunitarie e nazionali come Commissione europea, Agea, Ministero dell’economia e finanza.
Questo ultimo punto è davvero molto inquietante, perché non è altro che un’ammissione della mancanza di funzionari qualificati, se c’è la necessità di affiancarli con altre “presenze qualificate”.
Chi deve assicurare l’assistenza e quanto verrà pagato
La durata del servizio richiesto è fissata in 12 mesi con possibilità di ripetere il servizio per altri due anni consecutivi, per un importo annuo di euro 200.000 al netto di Iva e uno complessivo per tre anni di 600.000.
Chi si aggiudica l’appalto dovrà costituire un gruppo di lavoro formato da almeno quattro figure professionali in possesso dei seguenti requisiti:
- Due esperti senior con 10 anni di esperienza lavorativa, di cui 5 riconducibili ai servizi richiesti.
- Due esperti junior con 3 anni di esperienza lavorativa negli ambiti dei servizi richiesti.
La sede di lavoro sarà Bruxelles per un esperto senior coordinatore del progetto e un esperto junior, e Roma per gli altri due.
Il 20% del prezzo contrattuale sarà corrisposto alla presentazione del progetto di impresa e il restante 70% sarà ripartito in rate trimestrali.
Dunque, rileva Luigi Chiarello su Italia Oggi, si usano soldi di noi contribuenti per far fare ai privati ciò che dovrebbe fare il ministero con i suoi funzionari, che evidentemente non sono in grado di svolgere il compito per il quale sono pagati.
C’è poi da rilevare che il budget fissato dall’appalto – che è di 200 mila euro – per tutto quello che le quattro persone devono fare non è poi così alto, anche se inutile. E quindi c’è da chiedersi chi si metterà davvero in fila per vincere questa gara. Infatti, se il gruppo di lavoro deve assicurare in totale 756 giornate lavorative di 8 ore ciascuna, e dai 200 mila euro togliamo la metà per i costi vivi, la retribuzione media netta sarebbe di 1500 euro al mese: molto meno di quanto guadagna un funzionario di alto livello, che avrebbe il compito istituzionale di fare ciò per cui chiede aiuto.
In conclusione, quindi, a partire dal notevole impegno che richiede il servizio e dalla scarsa remunerazione che viene garantita – senza ritornare sulla preoccupante dichiarazione di resa delle strutture ministeriali – siamo ancora una volta di fronte all’ennesima storiaccia assurda tutta italiana, la cui vera finalità è davvero avvolta dalla nebbia.