Roberto Bartolini7 Settembre 20222min90795

Pac 2023, cancellati vincoli di rotazione e set aside

deroghe-pac-2023

L’approvvigionamento alimentare diventa imprescindibile e va salvaguardato, quindi l’Unione europea ha confermato, solo per la Pac 2023, la cancellazione di due vincoli che avrebbero avuto un impatto notevole sulle scelte degli agricoltori. Il Mipaaf ha recepito le decisioni di Bruxelles con il decreto n. 362512 del 28 agosto 2022, che prevede due decisioni importanti che allentano due obblighi previsti dalla condizionalità rafforzata approvata per la nuova Pac 2023-2027.

Via libera alla monosuccessione

Per l’anno di domanda 2023 non c’è l’obbligo di rotazione sui seminativi e quindi non si applica il divieto di monosuccessione della coltura sulla stessa parcella (come era stato stabilito dalle “Buone condizioni agronomiche e ambientali” Bcaa 7). Questa rinnovata libertà nella scelta della coltura, vernina o primaverile che sia, è molto importante soprattutto dopo l’anno che abbiamo appena passato, funestato da caldo record, siccità e mancanza di acqua irrigua secondo i turni stabiliti, che obbligherà molti agricoltori a fare scelte un po’ diverse dagli scorsi anni.

Sul set aside solo colture per alimentazione umana

La seconda deroga riguarda le aree non produttive (regolate dalle Bcaa 8) e prevede una percentuale minima del 4% della superficie a seminativo da lasciare ad aree ed elementi non produttivi. In questo caso la deroga è parziale perché riguarda solo i terreni a set aside, che possono essere coltivati nel 2023 e quindi destinati a produzione, ma solo con colture per l’alimentazione umana. Il testo del decreto Mipaaf dice testualmente che tali superfici non devono essere utilizzate per la coltivazione di mais, soia e bosco ceduo a rotazione rapida.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


5 commenti

  • Marco

    7 Settembre 2022 at 9:35 am

    Buongiorno, ok ma nel 2024 poi si guarderà quello seminato nel 2023? Cioè se io nel 2023 semino il 75% della mia superficie a mais, nel 2024 posso seminarlo solo nel 25% rimante perché non si può fare ristoppio o si parte da un anno 0 nel 2024 e quindi potrò seminare il 50% della superficie aziendale con ovvio ristoppio in alcuni appezzamenti?

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    • CARLO BRUNINI

      14 Settembre 2022 at 10:33 am

      E’ QUELLO CHE MI STO CHIEDENDO ANCH’IO …….. MA QUALCUNO SARA’ IN GRADO DI RISPONDERCI??

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    • Domus

      9 Novembre 2022 at 3:58 pm

      Per come ho letto in un altro articolo il 2024 è l’ anno zero dove si raccoglie il 2025 altrimenti è un controsenso spingere la gente a seminare grano il 2022 per poi ritrovarsi con zero da seminare l’ anno successivo

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  • Spogi

    7 Settembre 2022 at 4:26 pm

    Ma qualcuno dei nostri politici è mai stato a stretto contatto con le aziende agricole ?
    Vorei chiedere ai nostri politici se carne bovina, suina, latte ecc. sono considerati alimentazione umana visto che per produrli serve prodotto per nutrire questi animali,

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  • Alberto Garbelli

    12 Febbraio 2023 at 8:39 am

    Buongiorno, vorrei sapere se la deroga per il set aside sì applica anche alle aziende che fanno il psr o per loro bisogna lasciare il 4% incolto o a mellifere anche nel 2023? Grazie

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