Psr, 680 milioni a rischio se non li spendiamo entro un mese
Ancora una volta l’incapacità di programmare l’uscita dei bandi per l’utilizzo dei fondi europei relativi ai Psr costringerà alcune Regioni a restituire molti soldi a Bruxelles. La scadenza è fissata tra poche settimane, cioè il 31 dicembre 2020, e nove Regioni ci possono far perdere complessivamente ben 681,6 milioni di euro che erano destinati ai nostri agricoltori.
Le Regioni che fanno fatica a spendere le risorse a disposizione per l’agricoltura sono Puglia (256,6 milioni di euro), Sicilia (140,4 milioni), Campania (72,6 milioni), Basilicata (45,8 milioni), Lombardia (44,6 milioni), Abruzzo (36 milioni), Liguria (28 milioni), Marche (26,5 milioni) e Toscana (1,5 milioni).
Si correrà per cercare di recuperare il tempo perduto, ma non sarà facile perché il meccanismo dei bandi è intriso di una esasperante e complessa burocrazia, poi ci sono i problemi informatici e la strutturazione molto complessa dei bandi. E alla fine come sempre perderemo dei soldi che invece ci servono come il pane.
Sono anni che sosteniamo che il sistema va modificato radicalmente e l’occasione la avremo a partire dal 1° gennaio 2023, quando partirà la nuova Pac con la nuova programmazione dei Psr. Cosa occorre fare? Prima di tutto concentrarsi su poche misure di intervento, davvero mirate, evitando gli interventi a pioggia che accontentano tutti; ma per fare questo occorre un cambio di mentalità da parte di chi opera nei nostri organismi pubblici che attuano i piani. In secondo luogo, occorre disegnare iter semplificati per l’accesso ai finanziamenti, evitando di considerare sempre i cittadini come dei malfattori, e un cronoprogramma di uscita dei bandi che preveda di poter spendere le risorse in tempo utile prima del disimpegno automatico.
Per realizzare tutto questo è necessaria solo una reale volontà politica delle amministrazioni di fare finalmente le cose per bene, mettendo da parte quella sciatteria e quel pressapochismo menefreghista che ha caratterizzato sino a oggi buona parte delle amministrazioni regionali.