Sorgo e bietola insilati per il biogas: ottima alternativa al mais

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La nuova Pac porta con sé la diversificazione colturale, e allora anche il biogas deve trovare colture alternative al mais e al triticale, che sono le piante di riferimento con le quali si alimentano i biodigestori. Il progetto Matralbiogas, promosso dalla Regione Veneto e che vede all’opera Beta, Tenuta di Bagnoli, Azienda Sant’Anna e Università di Udine, ha messo in luce che due ottime matrici vegetali per il biogas possono essere la barbabietola da zucchero e il sorgo, coinsilate insieme nelle platee di conservazione.

I pregi delle due colture

La barbabietola da zucchero ha un elevato contenuto in zuccheri facilmente digeribili e un basso contenuto in fibre, e una tonnellata ha lo stesso potenziale metanigeno di una tonnellata di mais.

Il sorgo produce elevate quantità di biomassa, ha un’alta resistenza a malattie e siccità e interessanti rese di biogas.

Matrici complementari

Dunque bietola e sorgo sono matrici complementari sotto l’aspetto della digeribilità e della produzione di biomassa, quindi il loro coinsilamento va a costituire una massa vegetale ben accolta dai batteri presenti nei biodigestori.

In questa foto, un campo di bietola. Nella foto di apertura in alto, il sorgo.
In questa foto, un campo di bietola. Nella foto di apertura in alto, il sorgo.

Quando raccogliere e come insilare

La raccolta della bietola va effettuata da inizio agosto, con un certo valore di sostanza secca riducendo al minimo la presenza di terra, con un taglio delle foglie effettuato sui piccioli a 2-3 cm dal colletto. Il sorgo invece va raccolto quando ha raggiunto un tenore di sostanza secca superiore al 30% per garantire un buon compattamento nel silo.

La percentuale ideale delle due colture nell’insilato è 70% di sorgo e 30% bietola, cercando di riempire tutta la trincea già ai primi di ottobre. Il sistema migliore è realizzare la trincea con le bietole intere frammiste al sorgo trinciato.

Alcune prove effettuate in un impianto da 1 Mw per quattro mesi hanno dimostrato che 6 tonnellate/giorno sostituiscono l’equivalente in peso di insilato di mais, con produzioni costanti sia di metano che di energia elettrica senza alcun problema a livello microbiologico o meccanico.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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