Roberto Bartolini30 Gennaio 20235min21740

Stalle da latte, più foraggi aziendali e meno acquisti

stalle da latte

Nel 2022 abbiamo assistito all’esplosione dei prezzi delle materie prime agricole, che nel prossimo futuro probabilmente subiranno un ridimensionamento, ma non si tornerà mai più di certo ai livelli di alcuni anni fa.

Chi produce latte ha certamente subito di più le conseguenze dell’impennata dei costi delle materie prime e quindi deve puntare sempre di più nello sfruttamento più razionale della terra coltivabile a disposizione dell’azienda, per rendersi il più autonomo possibile nell’alimentazione della stalla.

Come risulta ben chiaro dall’immagine qui sopra, i prodotti più costosi (gli additivi) sono in cima alla piramide, seguiti dagli integratori di grassi e dai concentrati. Alla base della piramide si trovano i prodotti meno costosi per la stalla, sui quali occorre puntare sempre di più, che sono i foraggi di produzione aziendale, graminacee e leguminose.

In sostanza occorre aumentare la produzione di sostanza secca per ettaro, cercando anche di alimentare gli animali a gruppi, che vuol dire destinare i foraggi con fibra più digeribile agli animali più produttivi, come indicano i dati dell’immagine che segue.

Grafico del prof. Andrea Formigoni (Università di Bologna).

Oltre all’aumento spropositato dei costi delle materie prime per l’alimentazione, a mettere i bastoni tra le ruote degli agricoltori c’è anche la nuova Pac, dato che a partire dal 2024, per coloro che aderiscono alla Pac, ci sarà il divieto di monosuccessione sulla singola particella di terreno, quindi sarà obbligatorio avvicendare le colture. Per fortuna, almeno, c’è anche la possibilità già dal 2023 di incassare il premio dell’eco-schema 4 per coloro che avvicendano leguminose, foraggere e colture da rinnovo.

All’allevatore dunque si aprono una serie di opportunità colturali, che riassumiamo nell’immagine seguente, tra prime e seconde colture.

Per portare a casa foraggi aziendali di alta qualità, gran parte del risultato si gioca nell’individuare bene il momento della raccolta. Per i foraggi prativi da insilare previo pre-appassimento è raccomandato un taglio precoce per ottenere fibra degradabile e alta quantità di proteine.

È noto che portare in stalla una fibra ad alta o bassa degradabilità fa cambiare notevolmente le performance degli animali (SSI, che è la sostanza secca ingerita, e produzione latte al 4% di FMC, che è la produzione del latte corretto al 4% di grasso e il cambio di peso), come dimostrano le due immagini che seguono, che riguardano il silomais e la medica con differenti gradi di degradabilità della fibra (dNDF 24 ore).

Tabella del prof. Andrea Formigoni (Università di Bologna).
Tabella del prof. Andrea Formigoni (Università di Bologna).

Come si vede dalle tabelle, nel caso della medica portare a casa più digeribile vuol dire aumentare la sostanza secca ingerita, la produzione di latte anche corretta al 4% di grasso e i minuti di ruminazione, nonché abbassare il pH.

Per quanto riguarda i cereali foraggeri e le leguminose da granella, indichiamo di seguito i momenti ideali per iniziare le raccolte.

NB. Le immagini pubblicate, salvo diversa indicazione, sono state presentate nel corso del webinar “Strategie per un’intensificazione sostenibile nella produzione di latte”, organizzato ad aprile 2022 da Edagricole e Ara Piemonte.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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