Aiuti Ismea: rifinanziato il pacchetto per il primo insediamento dei giovani agricoltori

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Deliberati i criteri per l’attuazione di un nuovo regime di aiuto a fine 2015, si attende a breve la pubblicazione dei bandi Ismea per un nuovo piano di finanziamento per il primo insendiamento dei giovani agricoltori.

Il nuovo regime di aiuto sarà articolato in due lotti in base alla localizzazione geografica dell’azienda:

  • Lotto 1: comprende le regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Val d’Aosta, Veneto, Lazio, Marche, Toscana e Umbria.
  • Lotto 2: comprende le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

A chi sono diretti gli aiuti Ismea per giovani agricoltori

Gli aiuti Ismea per giovani agricoltori sono riservati ai soggetti che intendono insediarsi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda. Per beneficiare delle agevolazioni, al momento della presentazione della domanda, i richiedenti devono altresì possedere i seguenti requisiti:

  • età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 non compiuti;
  • cittadinanza in uno degli Stati membri dell’Unione europea;
  • residenza nel territorio della Repubblica Italiana;
  • possesso di adeguate capacità e competenze professionali attestate da almeno uno dei seguenti requisiti:
    • titolo di studio di livello universitario di indirizzo agrario;
    • titolo di studio di scuola media superiore in campo agrario;
    • esperienza lavorativa, dopo aver assolto l’obbligo scolastico, di almeno due anni in qualità di coadiuvante familiare ovvero di lavoratore agricolo, documentata dall’iscrizione al relativo regime previdenziale;
    • attestato di frequenza con profitto a corsi di formazione professionale.

I requisiti dell’azienda agricola oggetto di insediamento

Ai fini dell’accesso alle agevolazioni Ismea, il richiedente dovrà insediarsi quale capo azienda in un’impresa individuale che, entro tre mesi dalla data di comunicazione della determinazione di ammissione individuale alle agevolazioni, risulti, a pena di decadenza:

  • titolare di partita Iva in campo agricolo;
  • iscritta al registro delle imprese della Camera di commercio;
  • iscritta al regime previdenziale agricolo.

Nel caso di insediamento in società agricola, il soggetto richiedente, al momento della presentazione della domanda, deve risultarne socio. Entro tre mesi dalla data di comunicazione della determinazione di ammissione individuale alle agevolazioni a pena di decadenza, il soggetto deve iscriversi al regime previdenziale agricolo e assumere la responsabilità e la rappresentanza legale della società medesima ed esercitare sulla stessa pieno potere decisionale per almeno cinque anni dalla data di stipula dell’atto di concessione delle agevolazioni.

Attenzione al piano aziendale

Tra le varie documentazioni da presentare indicate dall’Ismea, c’è anche il “piano aziendale”, che deve contenere:

  1. la situazione iniziale dell’azienda agricola con particolare riferimento agli aspetti strutturali ed eventualmente occupazionali, ai risultati economici conseguiti e agli attuali sbocchi di mercato;
  2. gli obiettivi individuati per lo sviluppo delle attività dell’azienda agricola;
  3. i dettagli delle azioni, comprese quelle relative alla sostenibilità ambientale e all’efficienza delle risorse necessarie per lo sviluppo delle attività dell’azienda agricola, quali investimenti, formazione, consulenza.

Modalità dell’intervento fondiario

L’intervento fondiario nell’ambito del quale può essere concessa l’agevolazione può essere realizzato attraverso l’acquisto a cancello aperto (con esclusione quindi delle scorte vive e morte) della struttura fondiaria agricola e la sua successiva vendita, con patto di riservato dominio. In tal caso, l’importo di ciascun intervento non può essere inferiore a 250.000 euro e non può essere superiore a 2.000.000 di euro.

Le agevolazioni per il primo insediamento dei giovani agricoltori possono essere richieste anche nel caso in cui i terreni oggetto dell’intervento abbiano un valore di stima superiore a 2.000.000 di euro. In questo caso, l’intervento si realizza attraverso la concessione di un mutuo ipotecario di 2.000.000 di euro a garanzia del quale l’Ismea acquisisce ipoteca sul fondo oggetto dell’intervento fino a un valore almeno pari a 2.400.000 euro. La differenza tra il valore di stima del terreno e il mutuo fornito dall’Ismea deve essere coperta dal richiedente con il ricorso a mezzi propri o indebitamento.

In questi casi, la valutazione della sostenibilità del piano dal punto di vista economico e finanziario deve necessariamente tenere conto dell’ammontare e delle modalità di approvvigionamento delle coperture addizionali rispetto all’intervento Ismea indicate dal richiedente.

La soglia minima di intervento si riduce a 100.000 euro nel caso in cui l’intervento si inserisca in un contesto di arrotondamento fondiario dimostrato con terreni da condurre con contratti d’affitto registrati di durata almeno di 15 anni con relativa assunzione del fascicolo aziendale. In tal caso, l’intervento è realizzato attraverso la concessione di un mutuo ipotecario.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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