Agricoltura, Martina: ‘Pronto il taglio dell’Irpef e superammortamento per spingere sull’innovazione’

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Il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina ha annunciato che, con la prossima e imminente legge di Bilancio, si taglierà l’Irpef per gli agricoltori, dopo che l’anno passato sono state cancellate Irap e Imu.

Il taglio dell’Irpef, con un intervento sulle rendite catastali dei terreni di imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti, vuol dire, per esempio per un’azienda con un reddito imponibile di 20 mila euro di 10 ettari, un risparmio di 6 mila euro all’anno. Ma per un allevamento lombardo il vantaggio fiscale può anche superare i 12 mila euro, considerando l’aumento della compensazione Iva.

Altri sostegni specifici per l’agricoltura di precisione

Poi c’è il capitolo “hi-tech”, che vuol dire agricoltura di precisione: il piano varato dal governo, chiamato “Industria 4.0”, prevede un capitolo specifico destinato all’agricoltura.

Grazie a questo piano, agricoltori, contoterzisti e agroindustria potranno beneficiare, come sostegno agli investimenti, di un superammortamento al 250% per l’acquisto di tecnologie soprattutto nel campo dell’agricoltura di precisione, dal momento che l’impegno del ministro Martina è di arrivare al 10% delle superfici coltivate con queste innovazioni applicate in campo.

Ci sono già finanziamenti nei Psr fino al 2020

Ricordiamo che l’agricoltura di precisione trova già sostegni finanziari molto interessanti nei Piani di Sviluppo Rurale delle diverse regioni. Sostegni diretti per l’acquisto di strumenti di precisione con riferimenti espliciti si ritrovano in tredici Psr, cioè quelli di Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. Tali finanziamenti si ritrovano soprattutto nelle Misura 4 dedicata agli investimenti, ma anche nella Misura 16 che riguarda la costituzione di Gruppi Operativi e i Progetti Pilota per lo sviluppo delle innovazioni.

Insomma, forse qualcosa si muove a favore dell’agricoltura italiana. Che i politici si siano finalmente accorti che anche loro si siedono a tavola tre volte al giorno e che lo devono agli agricoltori?

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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