Compravendita titoli Pac: come conviene muoversi (anche in vista del 2020)

A Bruxelles è già iniziata la discussione politica su come sarà la nuova Pac post 2020 e alcune ipotesi che si profilano sono la riduzione delle spesa per l’agricoltura dal 10 al 30% rispetto al budget attuale e la conferma dei pagamenti diretti, anche se con un livellamento del valore dei titoli. Di fronte a un quadro ancora molto incerto, l’agricoltore spesso si fa alcune domande relativamente a titoli Pac. Eccone un paio delle più frequenti, alle quali cerchiamo di dare risposta con l’intervento dell’agronomo Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia.
Cosa conviene fare con i titoli Pac in eccesso?
«Se l’agricoltore ha la prospettiva di aumentare la superficie aziendale nel giro di uno o al massimo due anni – risponde Frascarelli – conviene mantenere il possesso dei titoli. Se invece l’agricoltore non ha questa prospettiva, c’è convenienza a vendere in maniera da poter capitalizzare il loro valore. Infatti, con l’avvicinarsi del 2020, il sostegno generato dai titoli potrebbe ridursi notevolmente».
Quando conviene acquistare i titoli Pac?
«Oggi c’è la possibilità di abbinare i titoli ai terreni ammissibili per altri tre anni, cioè fino al 2020, e riscuotere il relativo importo. La convenienza all’acquisto va quindi valutata in funzione del costo», sostiene Frascarelli. «Se il prezzo di compravendita dei titoli è pari a 1,0-1,5 del loro valore, l’agricoltore interessato potrebbe avere la convenienza ad acquistarli, poiché la spesa verrebbe ammortizzata nel primo anno, il 2018, o al massimo nei primi due, e poi potrebbe beneficiare anche del pagamento greening».