Luppolo, una coltura da riscoprire: buon reddito grazie alla crescita delle birre artigianali

luppolo

Chi è alla ricerca di colture alternative potrebbe rivolgersi a Italian Hops Company (www.italianhopscompany.com), una società nata dall’idea di due giovani modenesi – Eugenio Pellicciari e Gabriele Zanini – che hanno deciso di puntare sul luppolo, con alcuni ettari già piantati in provincia di Modena.

I birrifici artigianali in Italia sono più di ottocento e sono tutti alla ricerca di materia prima locale, e così la domanda di luppolo cresce e oggi chi lo coltiva ha la certezza di venderlo, anche perché può conferire il raccolto alla Italian Hops Company che ha gli impianti per processare il prodotto.

Quanto costa impiantare un ettaro di luppolo

Per mettere a dimora il luppolo, dicono i due agronomi in una recente intervista rilasciata a Terra e Vita, il costo tutto compreso (piante, attrezzature e manodopera) è pari a 34 mila euro.

Rese medie, ricavi e contratti

Le rese medie del luppolo sono comprese tra 1,8 e 2 tonnellate a ettaro, che equivalgono a ricavi tra 16 e 20 mila euro a ettaro. Tolte le spese di gestione, il reddito netto è pari a 6-8 mila euro/ha e così in quattro anni si ammortizza l’impianto, che ha una vita media di almeno 25 anni.

La società IHC propone agli agricoltori interessati dei contratti di ritiro del prodotto della durata di dieci anni. Tuttavia, al di sotto di certe latitudini il luppolo non viene bene, quindi il limite geografico per l’Italia è il Lazio.

Una gestione simile alla vite

La gestione del luppoleto è molto simile a quella della vite e quindi per il viticoltore avvicinarsi a questa coltura è molto semplice. La gran parte del lavoro si concentra tra marzo e maggio, con potatura e trattamenti. Da giugno si fa solo il mantenimento, con gestione delle infestanti, e a settembre si raccoglie.

Italian Hops Company offre tutta la consulenza tecnica in merito. Per ulteriori approfondimenti si può consultare il portale apposito del Crea (luppolo.crea.gov.it).

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • luigi olzi

    22 Marzo 2018 at 8:44 am

    Gent Dott. Bartolini
    Le scrivo dalla provincia di Cremona,ed ho letto l’articolo inerente alla coltivazione del luppolo,le chiedevo se tale coltivazione sia possibile da noi?
    Grazie.

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