Cosa prevedono i nuovi PSR per la gestione sostenibile dei fertilizzanti

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In alcuni dei nuovi PSR regionali la gestione sostenibile dei fertilizzanti trova riscontro in apposite misure che verranno finanziate all’uscita dei relativi bandi, e in particolare i riferimenti operativi riguardano la misura 10 che riguarda i pagamenti agroclimatici ambientali.

Di seguito facciamo un riassunto di ciò che abbiamo trovato leggendo alcuni PSR e che costituisce, al di là del possibile finanziamento, un utile vademecum operativo per l’agricoltore che intende seguire una strada produttiva ecosostenibile.

PSR Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche

Misura 10.1.1: Produzione integrata

La misura incoraggia l’agricoltore a un impiego razionale dei mezzi chimici e ove possibile la loro integrazione con tecniche a minore impatto.

  • Fertilizzazione: definizione dei quantitativi di macroelementi da distribuire ogni anno sulla base di un piano di concimazione che tenga in considerazione le asportazioni del terreno, stimate con un’analisi del terreno che deve essere effettuata obbligatoriamente dall’azienda ogni 5 anni e che può portare alla sospensione della concimazione fosfatica e potassica nei suoli a dotazioni elevate e sulla base della precessione colturale.
  • Obbligo di frazionamento della quota di azoto per le colture arboree per dosi totali superiori a 60 kg/ha/anno e a 100 kg/ha/anno per le colture erbacee.

PSR Veneto

Misura 10.1.1: Tecniche agronomiche a basso impatto ambientale

Tra gli impegni previsti per l’introduzione o il mantenimento della semina su sodo (no till) si legge:

  • Fertilizzazione: Possibile apporto massimo di 1 q/ha di urea su mais in copertura nel caso in cui i formulati assicurino la riduzione di emissioni di ammoniaca e altri composti azotati o si utilizzino formulati misto-organici o a lenta cessione.
  • Nessun apporto potassico di sintesi chimica con deroghe su apposita autorizzazione e ridotti apporti fosfatici alla semina e localizzati.
  • In caso di uso di solfato ammonico è vietata la distribuzione su terreno nudo o su cereali autunno-vernini.

Per quanto riguarda gli impegni relativi all’applicazione della minima lavorazione si legge: “Divieto di fertilizzazione delle cover crops autunnali”.

PSR Toscana

Misura 10.1.2: Miglioramento della gestione degli input chimici e idrici

Fertilizzazione: rispetto delle schede tecniche “Fase agronomica” redatte per singola coltura, di cui alla legge regionale n.25/99 e loro aggiornamento riferendosi ai seguenti obblighi:

  • Prelievo del campione di terreno per analisi chimico-fisiche ed effettuazione del numero di analisi indicato dalle schede.
  • Piano di fertilizzazione sulla base del metodo di bilancio in ragione dei fabbisogni delle colture, degli apporti e delle perdite.
  • Rispetto dei quantitativi massimi di azoto, fosforo e potassio fissati per ogni coltura.
  • Quantità massima di azoto organico pari a 170 kg/ha/anno.

PSR Umbria

Misura 10.1.1: Rispetto dei disciplinari di produzione integrata

  • Fertilizzazione: Eseguire l’analisi chimico-fisica del suolo entro 1 anno di impegno per ogni area omogenea dal punto di vista pedologico e agronomico.
  • Adottare un piano di fertilizzazione basato sui bilanci asportazioni-dotazioni-apporti con una riduzione di almeno il 25% delle dosi di concimi rispetto alla pratica ordinaria.
  • Frazionare le somministrazioni azotate in due volte per dosi compre tra 60 e 100 unità/ha e in tre somministrazioni per dosi oltre 100 unità/ha.

Gli aiuti dalle altre misure

Oltre a queste indicazioni, in alcuni PSR nella misura 4 – che riguarda gli investimenti in immobilizzazioni materiali – sono previsti aiuti per gli agricoltori che acquistano spandiconcime innovativi e applicano i sistemi dell’agricoltura di precisione.

Infatti è molto importante che le dosi previste dal piano di concimazione vengano poi rispettate nel corso dell’applicazione in campo, evitando perdite inutili, dannose all’ambiente e al portafogli.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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