Deroga alla rotazione, due tesi diverse: il Mipaaf faccia chiarezza

20220727_093930

In questi giorni gli agricoltori stanno predisponendo i piani colturali 2022/2023 sapendo che anche se la nuova Pac entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023, l’obbligo di rotazione (su ogni singola particella) introdotto dalla BCAA 7 nell’ambito della condizionalità rafforzata è stato sospeso per tutto il 2023, quindi entrerà in vigore a partire dal 2024. Questo significa che sulla medesima particella nel 2023 si potrà riseminare la stessa coltura del 2022. Dunque la rotazione delle colture partirà dal 2024, ma quale sarà l’anno di riferimento per la verifica dell’avvenuto cambio di coltura?

Due linee contrapposte

I due più autorevoli settimanali agricoli italiani, Terra e Vita e l’Informatore Agrario, hanno scritto in questi giorni due tesi diverse, gettando nel panico agricoltori e sementieri.

La tesi di Terra e Vita è la seguente: il 2023 è un anno transitorio, che sostanzialmente non fa testo. Dal 2024 parte l’obbligo di rotazione che sarà quindi verificato nel 2025 sulla base di quello che si è seminato nel 2024. Cioè nel 2025 non si può seminare su ciascuna particella la stessa coltura che si è seminata nel 2024.

La tesi dell’Informatore Agrario è invece la seguente: il 2023 è anno di transizione e nel 2024 verrà introdotto l’obbligo di rotazione, ma già dal 2024 su ciascuna particella non si potrà seminare la stessa coltura seminata nel 2023.

Se l’interpretazione corretta fosse quest’ultima, per esempio, un’azienda di 100 ettari che semina nel 2023 mais su 96 ettari, con 4 ettari di superficie a set aside, nel 2024 potrebbe seminare mais solo su 4 ettari.

Sappiamo che le regole della nuova Pac continuano a essere un ginepraio, ma è urgente che sia il Mipaaf a chiarire con una nota ufficiale come stanno le cose, perché si tratta di una questione di fondamentale importanza che può cambiare radicalmente le scelte aziendali dei prossimi giorni.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati


Chi siamo

Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


CONTATTACI