Roberto Bartolini6 Dicembre 20215min160523

Fertilizzanti, prezzi alle stelle: cosa faranno gli agricoltori?

fertilizzanti

Urea a 920 euro/t, nitrato ammonico 33% a 850 euro/t, biammonico 18/46 a 820 euro/t. Tutto fermo, tutto bloccato. Se oggi ci fosse – e non c’è – un agricoltore disposto ad acquistare urea o altri azotati, anche a quei prezzi stellari, si sentirebbe rispondere che non c’è disponibilità. Ognuno fa il suo gioco in attesa che la situazione migliori a suo favore, ma sta di fatto che non si vedono molte luci in fondo al tunnel.

Cina, Russia ed Egitto fanno la loro parte

Come sempre c’è di mezzo la Cina, che ha tagliato le esportazioni di urea per sostenere la crescita della produzione interna, che a sua volta ha fatto impennare i prezzi del mais e della soia. Restrizioni all’export ci sono anche da parte di Russia ed Egitto. L’urea esportata dall’Egitto è arrivata a 900 dollari quando era a 300. Poi c’è il boom del prezzo del gas naturale, che da 3 dollari e arrivato a 22 dollari il mese scorso. Infine mettiamoci il costo dei trasporti marittimi, che sono almeno triplicati in pochi mesi proprio sulle rotte che riguardano anche i fertilizzanti.

Aumenteranno anche i fosfatici

Il problema però non è solo sui concimi azotati, in quanto sono schizzati in alto anche i prezzi di altre materie prime come le rocce fosfatiche e l’acido solforico e le aspettative sono di ulteriore crescita nel 2022. Dunque anche per i fosfatici ci aspettano tempi grigi.

Yara Italia, uno dei maggiori attori sul mercato, afferma che con i prezzi attuali dell’energia non è più conveniente produrre concimi e quindi rallenta fortemente gli impianti. Ma anche altri produttori sono sulla stessa lunghezza d’onda, quindi che cosa succederà nella prossima primavera? Nessuno si sbilancia, anche se i segnali provenienti dai “bene informati” sono di segno negativo.

In primavera le scelte saranno molto difficili

Si presume che in primavera non solo i prezzi saranno ancora elevati, ma ci sarà anche forte carenza di prodotti, quindi è presumibile che si verificherà un bel caos tra i magazzini e le campagne. Gli agricoltori che hanno seminato i cereali vernini ad oggi sembrano ben poco disposti a effettuare le concimazioni secondo copione, quindi se abbatteranno la quota di azoto da fornire ai cereali, non ci si può certo aspettare che le colture rispondano con produzioni elevate. Poi ci sono i maiscoltori.

Le semine di sposteranno sulla soia?

E qui la situazione si fa davvero complicata perché bisogna buttarsi su prodotti alternativi ai concimi tradizionali, prodotti che non mancano sul mercato ma sui quali la maggior parte degli agricoltori ha poca esperienza di campo. Dunque è presumibile che se il mercato degli azotati rimarrà pesante, una parte delle semine previste per il mais si spostino sulla soia, coltura che sarà strategica anche per le seconde semine, dopo la raccolta dei cereali vernini. Seconde semine che saranno indispensabili anche per compensare le presumibili minori rese dei grani e dell’orzo, per l’impraticabilità di una concimazione equilibrata a causa dei prezzi esorbitanti delle unità fertilizzanti.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


3 commenti

  • Giuseppe

    8 Dicembre 2021 at 8:47 am

    Come facevano gli agricoltori prima che venissero introdotti i fertilizzanti chimici? Sovescio, scarti di cibo e concime naturale e urina di ogni tipo (anche umano).

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    • Davide

      26 Gennaio 2022 at 1:06 pm

      Certo, ma non dovevano far fronte a una necessità di produttività così elevata…

      Rispondi

  • Giovanni Scacciaferro

    30 Giugno 2022 at 1:14 pm

    Buongiorno, ho letto l’articolo per quanto concerne l’urea. Io posso avere la disponibilità perchè sono in stretto contatto con produttori. Le quantità sono notevoli ed è necessario ci sia un importatore con licenza che poi faccia da distributore come meglio crede. Fatemi sapere

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