Frumento tenero, ecco le varietà consigliate dalle prove di confronto nazionali

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La scelta della varietà giusta costituisce le fondamenta del corretto percorso colturale, pertanto da anni sosteniamo che il bravo agricoltore deve destinare anche solo una piccola parte della sua azienda alle prove di varietà che non conosce. Ma quali provare in questa annata 2020/2021? Basta dare un’occhiata ai risultati delle prove di confronto che tutti gli anni vengono realizzate a livello nazionale dal Crea e che costituiscono una buona indicazione di massima, che poi va verificata azienda per azienda e anno per anno.

Secondo i risultati dei prove di confronto 2020, le tre varietà che si sono comportate meglio in tutti e tre gli areali (nord, centro e sud) sono:

  1. Filon, panificabile a ciclo medio (produzione media 6,88 t/ha)
  2. Solindo CS, panificabile (produzione media 6,70 t/ha)
  3. Guercino, panificabile (produzione media 6,69 t/ha)

Seguono fuori dal podio Albagran, GRT Vivendo, Somtuoso, Pinturicchio, RGT Montecarlo e Sy Cicerone.

Per quanto riguarda i singoli areali, ecco i primi tre classificati:

Nord

  1. Filon (7,54 t/ha)
  2. Solindo (7,47 t/ha)
  3. Guercino (7,43 t/ha)

Centro

  1. Filon (7,49 t/ha)
  2. Albagran (7,22 t/ha)
  3. Somtuoso (7,18 t/ha)

Sud

  1. Guercino (4,39 t/ha)
  2. Pinturicchio (4,51 t/ha)
  3. RGT Montecarlo (4,36 t/ha)

Aumenta l’uso del seme certificato

Finalmente qualcosa si muove sul fronte del seme certificato, anche grazie al fatto che aumentano i contratti di filiera che richiedono l’uso di seme certificato. Rebelde, Bologna e Giorgione sono i tre grani che rappresentano oltre un quarto del totale delle sementi certificate in Italia. C’è ancora molta strada da fare, tuttavia un piccolo segnale positivo non manca. Infatti è ormai universalmente riconosciuto come un errore strategico utilizzare seme di riproduzione aziendale: un risparmio all’atto degli acquisti che si traduce sempre in minori rese e minori garanzie di sanità del raccolto.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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