I prati con graminacee vanno tagliati a inizio spigatura
I prati avvicendati sono composti da leguminose e da graminacee che di solito sono prevalenti, così come nei prati polifiti, dove le graminacee predominano sempre al primo taglio perché rispetto alle leguminose anticipano la ripresa vegetativa. In queste situazioni l’epoca di taglio ideale corrisponde allo stadio fenologico di inizio spigatura delle graminacee.
Più energia e più proteine
Così facendo si riducono la materia vegetale raccolta e la componente fibrosa, ma si ottiene una maggiore densità energetica e un più elevato contenuto di proteine. E se si posticipa l’epoca di raccolta, si portano a casa più prodotto e più fibra ma si riduce il valore del fieno.
«Le graminacee sono caratterizzate dalla crescita a cannocchiale – afferma l’agronomo Lorenzo Benvenuti – e i tessuti preposti al rinnovo della vegetazione dopo il taglio si trovano nella parte basale della pianta, a livello del colletto. Dunque l’organo di taglio non deve coinvolgere questa zona molto delicata e deve essere regolato ad altezze anche superiori a 50 mm».
Macchine che si adattano alle irregolarità del suolo
Quando si opera a velocità di 15 km/h la barra di taglio deve sopportare forti sollecitazioni che possono modificare l’altezza di taglio, quindi occorre dotarsi di attrezzature che riducono questo pericolo adattandosi alle irregolarità delle superfici e superando eventuali ostacoli per poi ricollocarsi automaticamente in posizione di lavoro. A questo proposito è indispensabile condizionare il foraggio per accelerare la fienagione e liberare i campi.
Con il condizionamento gli steli vengono schiacciati e piegati e dalle lacerazioni longitudinali si disperde più velocemente il vapore acqueo in atmosfera.