Roberto Bartolini2 Gennaio 20151min15572

Insilati diversi dal mais: fieno e cereali vernini

Insilamento

Sorgo, loietto, erba medica, triticale, grano e orzo sono sempre più protagonisti dell’insilamento, che non è solo di mais. Ma per ottenere prodotti di qualità occorre molta attenzione prima nel taglio e poi nella preparazione della trincea.

Per il mais il taglio ideale da insilato è attorno ad una lunghezza di 1,4-1,6 cm, mentre per loietto, medica e cereali vernini è bene aumentare a 3-4 cm di lunghezza, perché l’apporto di questi prodotti ha un significato anche strutturale nella razione alimentare, e quindi occorre una lunghezza adeguata alla fibra.

Per quanto riguarda la raccolta, mentre silomais, loiessa e cereali vernini hanno già in partenza un contenuto zuccherino sufficiente per un buon insilamento e perfermentazioni veloci e corrette, la medica deve essere portata a un contenuto di sostanza secca pari al 35% per poter concentrare i pochi zuccheri disponibili. E questo si ottiene con l’appassimento in campo.

Gli inoculi da apportare in trincea hanno una loro validità soprattutto quando le condizioni atmosferiche e del foraggio non sono ottimali.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


2 commenti

  • luca

    8 Gennaio 2015 at 8:54 pm

    Dottor Bartolini, cosa ne pensa circa l’insilamento della soia da somministrare alla vacche in lattazione in sostituzione dell’erba medica? So che in un’azienda del bergamasco è stata coltivata, non ho notizie di altre esperienze anche se in America mi sembra abbia un largo uso. Cordiali saluti

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    • Roberto Bartolini

      13 Gennaio 2015 at 6:49 am

      L’azienda del bergamasco alla quale fa riferimento è quella del compianto dott. Venier, che si è sempre distinto come un agricoltore-allevatore aperto a innumerevoli sperimentazioni e innovazioni.
      L’università di Torino, con il Forage Team del quale fanno parte Ernesto Tabacco e Giorgio Borreani, sta conducendo prove di insilamento di alcune varietà di soia con un basso contenuto di fattori antinutrizionali seminate a giugno dopo l’insilamento del frumento. Per il momento non ho ancora letto i risultati, tuttavia penso che li possa contattare per saperne di più.
      Per rimanere in argomento diversificazione, risultati già molto incoraggianti li ha forniti il pisello proteico a utilizzazione foraggera, che in Pianura Padana raggiunge produzioni di trinciato a ettaro superiori a 8-9 tonn di sostanza secca, viene raccolto per insilamento a fine maggio e può essere seguito in rotazione stretta da mais o sorgo da trinciato o mais da granella a ciclo breve.
      Va raccolto come pianta intera in stadi avanzati del ciclo (a inizio ingiallimento delle foglie) per portare a casa un alto contenuto di sostanza secca. Il foraggio è ad alta digeribilità con 18-20% su s.s., di proteine, e altrettanto di amido e basso NDF. Le proteine fornite dal pisello insilato sono pari a 1300 kg/ha comprabile quindi con una soia in primo raccolto.

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