Irrigare il mais: col rainger, più granella e meno costi

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Non c’è dubbio che l’acqua rimane il fattore di produzione chiave per il mais, quindi la scelta per l’investimento da fare sul sistema di distribuzione diventa strategico. Un interessante studio triennale condotto dall’Università di Padova in un’azienda del rodigino con terreni franchi, pubblicato sull’Informatore Agrario n.22/2023, ha messo a confronto il rainger con il classico rotolone.

Le tre annate 2020, 2021 e 2022 hanno avuto un andamento climatico e pluviometrico differenti, quindi hanno richiesto interventi irrigui di portata molto diversa, e questo fattore risulta molto importante ai fini delle conclusioni.

Nella tabella 1 sono riassunti i dati della prova a partire dai millimetri di pioggia caduta nei tre anni, dagli apporti idrici sino alla durata del ciclo di irrigazione.

Il grafico 1 illustra le rese in granella nelle tre annate con i due sistemi irrigui. Come si nota, mentre nel 2020 non ci sono sostanziali differenze (130 ql/ha col rotolone e 132 ql/ha con il rainger), nel 2021 con il rotolone si è prodotto 110 ql/ha contro i 116 ql/ha con il rainger e soprattutto nel 2022 il rainger ha consentito un balzo notevole produzione, con 110 ql/ha contro i 90 ql/ha del rotolone (produzioni comunque compromesse dalla fortissima siccità patita in quell’anno).

Il grafico 2 mostra i costi della granella prodotti con i due diversi sistemi di distribuzione, che sono cresciuti nei tre anni a causa dell’aumento degli interventi irrigui effettuati. In ogni caso la differenza a favore del rainger è più che evidente e nel 2022, l’anno più critico, la differenza arriva addirittura al 33%, cioè 344 euro/tonnellata di granella per il rotolone contro 253 euro/tonnellata di granella per il rainger.

Perché preferire il rainger

Questi dati devono fare riflettere bene, dal momento che l’investimento per acquistare il rainger è decisamente superiore rispetto a quello per il rotolone, ma si tratta di due sistemi completamente diversi. Il rainger infatti consente una vera e propria gestione agronomica dell’acqua, caratterizzata dalla massima efficienza della risorsa irrigua. Con il rainger il volume stagionale è stato inferiore di 69 mm rispetto al rotolone, con una pressione di esercizio di 2,5 bar contro i 7,5 del rotolone. Pressione più bassa significa ridurre le nebulizzazione e quindi la dispersione attraverso evaporazione e vento. Pertanto con il rainger sono stati possibili interventi più frequenti con volumi minori, ottenendo una maggiore uniformità di distribuzione rispetto al rotolone.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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