Roberto Bartolini7 Luglio 20173min6070

L’80% degli agricoltori boccia Agea, mentre il governo è contento e non vede i problemi

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Un sondaggio tra centinaia di agricoltori dal Nord al Sud Italia, realizzato dal settimanale Terra e Vita, dice in maniera inequivocabile che oltre l’80% degli intervistati considera negativo o molto negativo l’operato di Agea.

Ma quali sono i maggiori punti di debolezza dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura? Al primo posto (53%) i ritardi nei pagamenti, al secondo (51%) i software non funzionanti, al terzo (45%) l’eccesso di burocrazia, al quarto (30%) la carenza di comunicazione con gli agricoltori e infine al quinto posto (5%) i controlli inefficaci. Dunque gli agricoltori italiani hanno le idee molto chiare sul malfunzionamento della macchina burocratica di Agea, perché ne subiscono ogni anno i danni sulle proprie tasche.

Ma in tutta risposta il governo italiano, dopo la scadenza del 15 giugno, ha diramato un comunicato nel quale esprimeva tutta la sua soddisfazione per il fatto che Agea avesse superato l’obiettivo del 75% di domande grafiche, lodando l’operato di tutti.

I consigli di un operatore

Sulla domanda grafica, un operatore Caa ha scritto a Terra e Vita dicendo: «La domanda grafica semplifica di molto il lavoro. Il problema è che non si riesce proprio a entrare nelle sezioni dei supporti informatici, soprattutto per le domande dello sviluppo rurale».

I problemi da risolvere rimangono tanti, ed ecco come, almeno in parte, si possono risolvere secondo l’autore della lettera:

  1. Con la formazione di personale qualificato.
  2. Eliminando dal sistema le domande che prendono meno di 500 euro/ha e intasano la macchina.
  3. Aprendo i sistemi prima: il piano colturale si potrebbe fare già a gennaio, anziché aspettare marzo-aprile.
  4. Stabilizzando i macrousi a colture permanenti («Non è possibile che ogni tre anni ci si trova con oliveti che tornano a seminativo, pezzi di bosco che vengono foto interpretati a seminativo solo perché i poligoni catastali non sono allineati. Tutto questo costringe a troppe istanze di riesame», dice l’operatore Caa).

Chi avesse altri consigli operativi da suggerire al governo per rimettere in sesto Agea, lo faccia utilizzando lo spazio commenti del nostro sito.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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