Lanza: “Risparmiare sui mezzi tecnici? Una speculazione dannosa”

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«Se si vuole produrre e fare reddito, anche di fronte a impennate stratosferiche dei costi dei mezzi tecnici, non si può dire “quest’anno non concimo oppure taglio le irrigazioni e i diserbi”. È un errore che in tanti hanno fatto, ma che si paga caro con cali produttivi che impediscono non solo di fare reddito, ma anche di chiudere l’annata in pareggio». Luciano Lanza, 27 ettari di ottima terra a Roverbella (Mantova), anche quest’anno ha tenuto la barra diritta e ha affrontato i maggiori costi con la sua consueta vincente e professionale filosofia agronomica: «La tecnica colturale non si cambia – sostiene Lanza – anzi aumenta l’attenzione, che si deve rivolgere alle colture man mano che avanza il ciclo colturale, perché nel 2022 il nemico numero uno sono stati la siccità estrema e i colpi di calore».

Luciano Lanza
Luciano Lanza davanti al suo mais da record del 2022.

Produzioni record anche nell’infuocato 2022

Lanza, partiamo dalle produzioni 2022 nell’ambito della rotazione: orzo da seme (7 ha), mais da granella (20 ha) e soia di secondo raccolto (7 ha).

«Orzo Meseta da seme: 96 ql/ha; mais P0937: 180 ql/ha secco; soia di secondo raccolto PR18A02: 48 ql/ha. Rispetto al 2021 orzo e soia hanno prodotto di più, mentre sul mais ho prodotto il 4% in meno anche a causa di allettamenti causati da una tempesta di vento. Non c’è dubbio che sono soddisfatto anche dai prezzi di vendita del raccolto: 35,30 euro/ql per l’orzo da seme e 27,5 euro/ql per il mais verde, definito in pre-campagna. Per la soia aspetto di vedere cosa fanno i mercati nelle prossime settimane. Ora siamo a 61 euro/ql e spero che il prezzo salga ancora un po’».

Ecco le spighe del mais P0937, un classe 500 che ha prodotto 180 ql/ha di granella secca.

Una gestione perfetta dell’irrigazione

Quale è stata quest’anno la chiave per arrivare a queste produzioni?

«Il fattore principale è stato l’acqua, ancora di più delle scorse annate, e soprattutto l’attenzione che ho rivolto giorno per giorno allo stato delle piante per poter decidere quando e come intervenire. L’orzo è stato irrigato a metà marzo e ai primi di maggio con 30 mm di irrigazione a pioggia ed è stato raccolto il 15 giugno. Subito dopo ho seminato la soia, che quest’anno ha avuto 8 irrigazioni contro gli 11 interventi del 2021. A parte le prime due irrigazioni più leggere, a ogni irrigata facevo cadere almeno 28 mm di acqua, cioè un paio di ore per ettaro. Infine, per quanto riguarda il mais la partenza è stata perfetta, grazie a un terreno preparato in tempera e con una semina il 6 aprile di un classe 500 che a partire dal 16 maggio ha ricevuto 11 irrigazioni, una circa ogni 7 giorni, con adacquate da 43 mm, cioè circa 3 ore per ettaro».

L’irrigazione del mais di Lanza quest’anno è iniziata il 16 maggio con turni di 7 giorni e adacquate da 43 mm, circa 3 ore di rotolone per ettaro.
Il trivomere Kverneland LB 115 lavora a 30 cm di profondità, interrando perfettamente gli abbondati residui colturali costituiti anche da numerose rinascite di mais.

Dunque il segreto per il mais è stato dosare alla perfezione l’acqua?

«Direi proprio di sì, ma anche per le altre colture. Quando molti agricoltori tentennavano per entrare in campo con i rotoloni, io riducevo, rispetto al 2021, la velocità di rientro del mio rotolone di un buon 20% (38 metri/ora anziché i 46 metri/ora del 2021) per fornire più acqua e più umidità alle piante, sottoposte all’effetto di temperature torride. Un altro segreto è stato non avere rinunciato a nemmeno un etto di azoto, senza il quale non si produce».

I diserbi come sono andati quest’anno?

«Sul mais ho fatto il classico pre-emergenza seguito da un post-emergenza, ma solo su 8 ettari, così come sulla superficie a orzo. Sulla soia nel pre-emergenza, quest’anno ho provato una miscela a quattro: Metolachlor + Pendimentalin + Metribuzim + Clomazone. Il risultato è stato perfetto».

Un bel campo di soia prima della raccolta. Produrre 48 ql/ha in secondo raccolto è stata una bella soddisfazione per Lanza.

Aumento sensibile dei costi di produzione

Con queste produzioni, i costi si saranno impennati…

«Il gasolio è passato da 60 centesimi a 1,30 euro al litro, il Sulfan di Yara da 21 a 70 euro al quintale, l’urea ha sfiorato i 100 euro. Il costo di produzione dell’orzo 2022 è stato di 1350 euro/ha contro i 1000 euro/ha del 2021, produrre soia mi è costato 1300 euro/ha come nel 2021, mentre per il mais il costo di produzione è stato di 3000 euro/ha contro 2100 euro/ha del 2021. Ma ribadisco che, pur di fronte a questi costi, non si deve indietreggiare. Altrimenti non si produce e si impoverisce la terra. Oltretutto, con prezzi di vendita del raccolto stabiliti in pre-campagna e con obiettivi produttivi ben chiari in testa, anche in un’annata difficilissima come il 2022 non si poteva sbagliare».

Lanza per le sue concimazioni ha scelto lo spandiconcime Exacta CL GEOspread di Kverneland, che assicura spandimenti perfetti, annullando qualsiasi tipo di sovrapposizione.

Godiamoci la libertà di coltivare nel 2023

Nel 2024 entrerà in vigore il vincolo di rotazione su ogni singola particella. Come saranno allora le sue scelte colturali?

«Intanto godiamoci la libertà che ci hanno concesso, bontà loro, nel 2023: io farò 10 ettari di orzo + soia di secondo raccolto e mais su 17 ettari. Poi nel 2024 vedremo cosa fare, ma non ho intenzione di rinunciare al mais, anche a costo di rinunciare alla Pac! Inoltre auguriamoci che a Bruxelles rivedano le posizioni assunte sul taglio di fertilizzanti e agrofarmaci: si tratta di proposte sciagurate che, se attuate, taglierebbero drasticamente le nostre produzioni, facendo aumentare ancora di più le importazioni».

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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