Mais, 20% di risparmio idrico col rateo variabile

mais rateo variabile

Gli esperti sono concordi nell’affermare che l’emergenza idrica non è un fatto occasionale, bensì è una tendenza che si confermerà anno dopo anno, a seguito del cambiamento climatico. Di conseguenza l’agricoltore deve affrontare la scarsità idrica introducendo in azienda sistemi più efficienti e sviluppando di pari passo un approccio all’irrigazione basato sugli impianti di precisione. Ciò significa fare nuovi investimenti, nella consapevolezza però che sono ormai improcrastinabili se si vuole continuare a produrre in termini economici, e che porteranno a riduzioni significative del consumo di acqua irrigua.

A conferma di questa affermazione riportiamo le conclusioni del progetto Sos-Ap (“Soluzioni sostenibili per l’agricoltura di precisione in Lombardia”), che si è posto come obiettivo la dimostrazione della sostenibilità agronomica ed economica dell’irrigazione e fertilizzazione di precisione in maiscoltura e viticoltura.

Dallo scorrimento ai pivot

Tradizionalmente il mais è irrigato per scorrimento, con un’efficienza irrigua (EA) molto bassa e variabile dal 30-60%. La conversione verso metodi più efficienti deve essere accompagnata da strumenti per supportare la gestione irrigua. Per esempio sviluppare e applicare, in un pivot, un approccio di irrigazione di precisione basato su:

  1. Caratterizzazione della variabilità intra-campo utilizzando un sensore.
  2. Decisione sul quando e quanto irrigare attraverso il supporto di sonde di umidità del suolo e di un modello agro-idrologico.
  3. Attuazione di un’irrigazione a rateo variabile nei diversi settori.

La prova è stata eseguita presso l’azienda La Canova (Gambara, Brescia), impresa zootecnica di grandi dimensioni situata nel centro del bacino maidicolo lombardo. L’Irrigazione viene fornita tramite sette impianti ad aspersione con ali semoventi (rainger e pivot, ippodromi) con irrigazione uniforme e a turni fissi, di 4-5 giorni e altezze fisse (25-30 mm in base allo stadio fenologico).

Due anni di prove in campo

Da giugno 2020 a dicembre 2022, i ricercatori dell’Università di Milano e del CNR hanno seguito un percorso articolato in tre fasi:

  • monitoraggio di suolo, vegetazione e resa con diversi tipi di sensori per rilevare la variabilità spaziale degli appezzamenti sperimentali;
  • uso dei dati per la creazione di mappe delle zone omogenee e di prescrizione, utili per prendere decisioni sugli interventi in campo;
  • attuazione dell’irrigazione a rateo variabile (RV).

Nell’irrigazione nei settori a rateo variabile i turni irrigui sono stati mantenuti come da programmazione aziendale; il modello è stato lanciato in modalità previsionale prima di ciascun turno. A ogni turno l’altezza irrigua è stata scelta in modo tale da riportare il contenuto idrico della zona radicata alla capacità di campo.

Il monitoraggio del contenuto idrico del suolo è stato effettuato con l’installazione di sonde di umidità (due punti per ciascun settore irriguo) a due profondità: 20 e 40 cm (profondità raggiunta dalle radici del mais sotto aspersione).

I dati sono stati inviati a un server a cui si accede da remoto.

L’irrigazione del campo pilota è stata fatta utilizzando pivot con pannello Valley Icon, capace di variare la velocità di movimento del braccio e quindi la piovosità nei diversi settori.

Risparmio di acqua e meno umidità della granella

Nell’immagine seguente si vede che l’irrigazione totale fornita nel caso di irrigazione senza rateo variabile è stata pari a 469 mm, mentre
l’irrigazione a rateo variabile nel terreno grossolano ha permesso un risparmio del 16% di acqua (391 mm totali distribuiti) e nel terreno fine del 24% (360 mm totali distribuiti). In poche parole, si è avuto un risparmio idrico medio del 20% e un risparmio energetico simile.

La resa media dei settori a rateo variabile, nonostante il minore consumo di acqua, è paragonabile a quella dei settori di controllo, mentre l’umidità della granella è inferiore e quindi permette un ulteriore risparmio energetico in fase di essiccazione.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Caŕl9

    14 Maggio 2023 at 8:13 am

    È assolutamente impossibile risparmiare il 20% di acqua con il rateo variabile, si esenti per favore di dire cose nn vere

    Rispondi

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