Pac 2017, parte in grande stile la domanda grafica su supporto geospaziale

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La circolare Agea n.18 del 20 aprile 2017 (da consultare nel sito Agea insieme alla circolare 33385 del 14 aprile 2017) contiene le istruzioni operative per la compilazione della domanda unica della Pac 2017, che deve essere redatta in maniera grafica con i supporti geospaziali. In pratica, il piano delle coltivazioni disposte nelle particelle deve essere redatto in forma grafica, cioè direttamente sulle foto aeree prodotte dal sistema informatico regionale SISCO, e quindi non più sul mappale catastale come è stato sino a oggi.

Le informazioni grafiche fornite dagli strumenti geospaziali, dice Agea, sono più accurate e forniscono dati più affidabili. Infatti il reticolo catasto censuario non rispecchia pienamente la realtà territoriale che delimita l’isola aziendale a causa di sovrapposizioni di particelle o di spazi vuoti.

Ma il passaggio dal catasto alla foto aerea, nell’indicazione delle superficie coltivate sottoposte a contributo, determina qualche problema di scostamento della dimensione della particella tra quanto dichiarato da parte dell’agricoltore e la risultante delle nuove misurazioni grafiche-geospaziali. Finora l’agricoltore si è basato sulle dimensioni che risultano dagli strumenti a sua disposizione, mentre con la domanda grafica le dimensioni potrebbero essere diverse.

In tal caso l’organismo pagatore dovrebbe applicare una riduzione dei pagamenti, come è accaduto sino a oggi, e anche delle sanzioni, ma la circolare Agea specifica che nel caso di scostamenti derivanti dall’uso dei nuovi sistemi grafici di misurazione le sanzioni non debbano applicarsi, limitandosi al calcolo della riduzione. Salvo, ovviamente, che non ci si trovi di fronte a discrepanze molto rilevanti.

Ancora una volta c’è da sperare che quest’ennesima novità non si risolva in una ennesima complicazione per agricoltori e organismi pagatori, frastornati dai ritardi e dai disservizi che Agea continua a erogare.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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