Pac 2020-2021: riduzione dei pagamenti diretti, salvi aiuti accoppiati e riserva nazionale

pac-2020-2021

Sono tre i punti fermi della nuova Pac:

  1. non partirà prima del 1° gennaio 2022 (ma potrebbe anche slittare di un altro anno!);
  2. nei prossimi due anni il valore dei titoli verrà ricalcolato al ribasso;
  3. si potrà contare ancora sui pagamenti per i giovani agricoltori, sugli aiuti accoppiati e sulla riserva nazionale dei titoli.

Per il resto, soprattutto in merito a cosa deciderà l’Italia a proposito dei nuovi titoli (rimarranno i titoli storici anche se ribassati oppure ci sarà un titolo unico per tutti a forfait?) e sulle politiche relative ai nuovi Psr, si viaggia tra le nebbie più fitte e chissà se prima o poi qualcuno dei palazzi comincerà a ragionarci su.

I pagamenti diretti Pac 2020 e 2021

I titoli in essere e i pagamenti diretti rimarranno in vigore sino a dicembre 2021. Tuttavia i titoli nel 2020 subiranno un taglio del 2% e nel 2021 dell’1,5%. Inoltre i pagamenti diretti nel 2020 subiranno un taglio del 3,9% per effetto della riduzione progressiva del budget Pac.

Pagamenti Pac giovani agricoltori

Il pagamento Pac per i giovani agricoltori rimane confermato e fissato al 50% del pagamento di base.

Riserva nazionale dei titoli

Nel 2020 è consentito l’accesso a tutti e cinque le fattispecie per la riserva nazionale: “A” giovani agricoltori, “B” nuovi agricoltori,”C” zone montane, “D” zone svantaggiate, “F” provvedimenti amministrativi.

Il valore dei titoli dalla riserva nazionale sarà attorno a 214 euro/ha.

Aiuti accoppiati Pac 2020

Il budget per il 2020 è aumentato e quindi ci sono nuovi valori:

  • soia (nord Italia sui primi 5 ettari e poi sul 10% della superficie): 66 euro/ha
  • proteaginose (centro Italia): 50 euro/ha
  • frumento duro (centro e sud Italia): 100 euro/ha
  • leguminose e granella (sud Italia): 25 euro/ha
  • riso: 150 euro/ha
  • barbabietola da zucchero: 650 euro/ha
  • pomodoro da industria: 190 euro/ha
  • olivo:
    • Liguria, Puglia, Calabria: 90 euro/ha
    • Puglia e Calabria con pendenze oltre il 7,5%: 112 euro/ha
    • se si aderisce al “Sistema qualità”: 128 euro/ha
  • latte:
    • vacche “Sistema qualità”: 78 euro/capo
    • vacche “Sistema qualità” in zone montane: 70 euro/capo
    • bufale da latte: 45 euro/capo
  • carne:
    • nutrici duplice attitudine in libro genealogico: 127 euro/capo
    • nutrici inserite in piani selettivi o di razza: 24 euro/capo
    • nutrici non iscritte al libro e al registro o alla BDN: 80 euro/capo
    • bovini macellati età 12-24 mesi allevati per 6 mesi: 42 euro/capo
    • bovini macellati età 12-24 mesi allevati per 12 mesi: 60 euro/capo
    • bovini macellati età 12-24 mesi, allevati per 6 mesi e aderenti al “Sistema qualità” o con etichettatura o certificati ai sensi del Reg. UE 1151/2012: 60 euro/capo
  • ovini:
    • agnelle da rimonta: 26 euro/capo
    • ovini e caprini macellati: 6 euro/capo

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • BEPPEG

    24 Gennaio 2020 at 6:00 pm

    BUONASERA, PER QUANTO ATTIENE AI SUINI? NULLA?
    NON CREDE CI SIA SPEREQUAZIONE?
    PER QUALE MOTIVO, DA SEMPRE , SONO ESCLUSI GLI ALLEVAMENTI SUINICOLI?
    GRAZIE GGARBELLI

    Rispondi

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