Roberto Bartolini31 Luglio 20233min18830

Pac: BCAA7, monosuccessione e colture secondarie, c’è troppa confusione

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In una recente circolare inviata a varie istituzioni locali, firmata da Tiziana Laconi della Direzione generale agricoltura, alimentazione e sistemi verdi della Regione Lombardia, si afferma che «la cover realizzata con SRA 06 NON interrompe la monosuccessione, pertanto non può essere utilizzata per rispettare la BCAA 7. Inoltre si precisa che, secondo le indicazioni ministeriali, le colture secondarie citate nella BCAA7 devono rispettare tutte le seguenti condizioni: 1) essere tenute in campo almeno 90 giorni; 2) essere portate a frutto; 3) non essere sovesciate ma essere raccolte».

Tuttavia nel punto 3 c’è qualcosa che non va, perché nel corso di un webinar sulla condizionalità organizzato il 18 aprile 2023 da Rete Rurale, Antonio Frattarelli del Ministero dell’agricoltura aveva presentato una slide che diceva così: «Per il rispetto della norma BCAA7 (“Obbligo di rotazione delle colture sui seminativi”) sono ammesse le colture secondarie purché portate a fine ciclo produttivo e che permangano in campo almeno 90 giorni; non sono ammesse le cover crops che permangono solitamente 60 giorni e non arrivano quindi al termine del ciclo produttivo».

La slide di Antonio Frattarelli del Ministero dell’agricoltura

 

Occorre una decisione definitiva

Se si mettono a confronto le due affermazioni, quella della Regione Lombardia e quella del Ministero, si nota come nella seconda non si faccia alcun cenno alla raccolta della coltura secondaria, ma solo al completamento del ciclo produttivo. Se a distanza di alcuni mesi, cioè dall’aprile scorso, è stato davvero introdotto questo ulteriore vincolo, occorre che il Ministero lo precisi con una nota scritta, perché gli agricoltori per il momento si attengono alle indicazioni della slide sopra indicata.

Non penalizziamo le superfici a mais

Anche se quest’anno è in vigore la deroga alla BCAA7, quindi nel 2024 si potrà fare la stessa coltura sulle parcelle dove è stata fatta nel 2023, gli agricoltori devono sapere già oggi come stanno le cose, in modo da poter programmare adeguatamente le colture già dalla prossima primavera. Non dimentichiamo inoltre che è necessario, per il bene del nostro made in Italy agroalimentare, evitare che a causa di cavilli burocratici, si alimenti un’ulteriore diminuzione della superficie investita a mais in Italia che è già ai minimi storici.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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