Mais precoce e sorgo, l’accoppiata vincente per la stalla

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Se si usano cantieri innovativi che consentono di fare in un unico passaggio la preparazione del terreno, la semina e la concimazione, ci si può permettere di fare due raccolti per la stalla, come per esempio un mais precoce seguito da un sorgo, entrambi da destinare alla produzione di trinciato.

Molti agricoltori, con la preoccupazione di produrre poco, continuano a puntare sui mais di classe 600-700, dimenticando che la genetica moderna offre ibridi precocissimi capaci di alte produzioni, che consentono di essere seguiti da un secondo raccolto. Un esempio significativo di pochi giorni fa è l’ibrido precocissimo KWS Shako che ha prodotto 580 ql/ha di trinciato, con 31 di sostanza secca e 30 di amido, seminato il 25 marzo a 10 piante al metro quadro.

La spiga del mais precocissimo Shako

«Il mais Shako è stato seminato in un unico passaggio a strip till su cover di senape, ancora in fiore e seminata in ottobre 2022, distribuendo 3 ql/ha di Rhizostart 20-10, con un diserbo alla sesta foglia a base di Equipe (2 lt/ha) + Laudis (2 lt/ha) + Dicamba (0,30 lt/ha)», spiega Paolo Montana, agricoltore e contoterzista del lodigiano. «Nessun apporto successivo di azoto, nessun trattamento antipiralide e solo una irrigazione».

La raccolta col sistema Shredlage®

La raccolta è avvenuta il 19 luglio con il sistema Shredlage®, un metodo praticato già su larga scala negli Stati Uniti per il trattamento dell’insilato di mais. Consiste nella trinciatura del mais con lunghezze di taglio variabili da 26 a 30 millimetri, dunque superiori rispetto alle lunghezze tradizionali, e nel successivo trattamento del materiale con la tecnologia del corncracker, che sono rulli con scanalature elicoidali controrotanti che sminuzzano completamente i pezzi della pannocchia e frantumano la granella.

Il trinciato di mais ottenuto con il sistema Shredlage®, con lunghezze di taglio da 26 a 30 mm.

La sfilacciatura longitudinale dello stocco

I frammenti degli stocchi vengono sfilacciati in modo efficace in direzione longitudinale e il tessuto corticale viene “sbucciato” grazie alla speciale struttura dei rulli. L’intensa incisione del materiale aumenta notevolmente la superficie del trinciato, con la conseguenza di una fermentazione batterica nettamente migliore durante l’insilamento e, soprattutto, nel processo digestivo nel rumine della vacca, aumentando la disponibilità dell’amido contenuto in tutte le parti della pianta. È così possibile ridurre la quantità utilizzata di foraggio concentrato e realizzare una produzione complessiva superiore di latte. Inoltre, la migliore struttura dell’insilato apporta grandi benefici alla salute delle mandrie.

La compressione dell’insilato ottenuto con il metodo Shredlage® avviene in maniera perfetta.

Sul terreno che ha ospitato il mais, Montana distribuisce 50 t/ha di digestato, facendo seguire la semina diretta di un sorgo da granella che verrà poi raccolto per insilato. Dopo la raccolta del sorgo verrà seminata una cover crop (la senape oppure un miscuglio foraggero di avena strigosa+loietto+segale) che rimarrà a copertura del terreno sino alla primavera 2024.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • luca

    3 Agosto 2023 at 12:34 pm

    buongiorno dottor bardolino. articolo come sempre molto interessante. l’ibrido scelto, classe 500, si potrebbe utilizzare anche come pastone? grazie, cordiali saluti

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