Roberto Bartolini21 Febbraio 20175min15510

Sei un bravo allevatore? Verificalo con un test di 10 domande

test-allevatore

I costi di una stalla da latte sono imputabili per il 50% all’alimentazione. E a parità di spesa, si possono avere delle rese di latte totalmente diverse. Quindi è indispensabile che ogni allevatore dedichi un po’ del suo tempo a monitorare il sistema alimentare per capire dove si può migliorare.

Michele Campiotti, specialista di allevamenti da latte, in un recente supplemento dell’Informatore Agrario suggerisce un interessante autotest con il quale l’allevatore pone a se stesso dieci domande alle quali deve rispondere dandosi un punteggio da 1 a 5. Il voto più alto è destinato alle attività che funzionano al meglio, quello più basso a ciò che non fa o che fa non al meglio.

È ovvio che il test, per funzionare, ha bisogno che l’allevatore sia obiettivo nelle sue risposte, mettendo in campo una buona dose di autocritica.

Le dieci domande a cui rispondere col punteggio

1) Utilizzi solo alimenti assenti da muffe visibili ed eviti del tutto alimenti che siano troppo bagnati, caldi o deteriorati? (monitoraggio quotidiano degli alimenti)

2) Controlli l’umidità degli insilati ogni giorno, strizzandoli con la mano per valutare se l’umidità sta variando in modo significativo rispetto al giorno precedente? (ogni settimana tutti gli umidi vanno valutati con la determinazione della sostanza secca; non caricare mai quantità troppo piccole di alimento)

3) Etichetti, numeri e mantieni pulite e in ordine tutte le derrate e le aree dei depositi per evitare errori di miscelazione, distribuzione e inutili sprechi?

4) Fai una formazione ai tuoi uomini che fanno il carro unifeed? (un riempimento eccessivo del carro causa un’inefficienza nella miscelazione)

5) Eviti di miscelare eccessivamente l’unifeed, che potrebbe diventare troppo corto e perdere efficacia ruminativa? Studi al meglio il carico dei diversi alimenti? (i foraggi strutturati dovrebbero avere una lunghezza da 2 a 5 cm)

6) Controlli l’accuratezza delle pese due o tre volte l’anno? Controlli l’accuratezza della miscelazione all’inizio e alla fine di ogni scarico: è costante? Usi setacci una volta al mese a questo scopo? Controlli gli errori di carico con la cartuccia dati del carro?

7) Distribuisci l’unifeed nel 100% di spazio disponibile in mangiatoia? Sembra facile, ma lo fai sempre? Distribuisci la miscelata sempre alla stessa ora in ciascun gruppo di bovine? (il momento migliore è all’uscita dalla mungitura; spingere vicino agli animali la miscelata più spesso possibile, almeno sei volte al giorno)

8) Gli avanzi, che ci devono essere sempre (dal 2 al 5% dello scarico), dovrebbero essere uguali all’unifeed appena distribuito, perché questo indica assenza di demiscelazione. Usi i setacci per monitorare se c’è differenza tra la miscelata appena scaricata e gli avanzi?

9) Inserisci le informazioni relative agli scarichi, agli avanzi e al latte venduto ogni giorno in un foglio elettronico, in modo da monitorare ogni giorno le ingestioni, gli indici di conversione e il reddito netto dei costi alimentari per vacca e di stalla?

10) Il tuo indice di conversione è > 1,4 kg latte per kg di sostanza secca ingerita (che è il minimo accettabile)? Riesci in certi mesi ad arrivare a > 1,5 kg di latte per kg di sostanza secca ingerita?

Ora controlla il punteggio che hai ottenuto

Una volta attribuito, con obiettività, a ognuna delle domande un punteggio da uno (azione non fatta o fatta male) a cinque (azione eseguita al meglio) si può capire com’è la gestione alimentare della stalla sulla base dei seguenti punteggi:

  • più di 45 punti: eccellente
  • 41-45 punti: buono
  • 36-40 punti: discreto
  • 31-35 punti: sufficiente, ma devi migliorare
  • meno di 30 punti: devi cambiare

Uno studio effettuato su 60 allevamenti da latte ha dimostrato che l’efficienza alimentare è risultata variabile da 1 a 1,6 kg di latte per kg di sostanza secca ingerita. 21Lo avreste immaginato?

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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