Arriva l’assicurazione per grano tenero e duro: se i prezzi precipitano, ci sono indennizzi per mancato reddito

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Il Ministero dell’agricoltura ha stanziato 10 milioni di euro per sperimentare un’assicurazione, la prima in Europa, sui ricavi di frumento tenero e duro dei produttori agricoli italiani. Un produttore di grano oggi può sottoscrivere la “Polizza ricavo” pagando un premio alle assicurazioni, che viene coperto per il 65% dall’agevolazione del Ministero (tutti i dettagli sono sul sito www.politicheagricole.it).

Nel caso in cui il ricavo scenda del 20% rispetto alla media del ricavo per ettaro dei tre anni precedenti, l’agricoltore riceverà dalla compagnia assicurativa un indennizzo per la perdita di reddito. Attenzione però: per “perdita di ricavo” si intende la combinazione tra la riduzione di resa per le avversità e fisiopatie (gelo, brina, siccità, alluvioni, eccesso di neve e pioggia, grandine, vento forte, colpi di sole, vento caldo, sbalzi termici) ammesse dal “Piano assicurativo nazionale 2017” e la riduzione del prezzo di mercato. Quindi si tratta di una polizza aggiuntiva specifica per le oscillazioni dei prezzi di mercato.

Il massimale di contribuzione per azienda è di 15.000 euro per tre esercizi finanziari.

Un esempio concreto

Se prendiamo un’azienda foggiana di 10 ettari che nel 2013-2014-2015 aveva una media dei ricavi pari a 11.295 euro e che nel 2016 ha avuto un introito effettivo di 7.575 euro, il risarcimento per “perdita di ricavo” sarà pari a 3720 euro.

Se per esempio il valore assicurato è pari a 1.129,51 euro/ha e la tariffa assicurativa media è pari al 4,5% del valore assicurato, la quota contributiva sarà così suddivisa:

  • Contributo pubblico massimo sul premio (65%) = 33.04 euro/ha
  • Costo assicurativo effettivo per l’agricoltore ( 35% del premio) = 17,79 euro/ha

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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