Svolta storica nelle imprese agricole: il manager diventa “verde”

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Mai come in questi giorni sui media di mezzo mondo si parla del cambiamento climatico in relazione agli impatti ambientali negativi e alle emissioni in atmosfera provocate dalle metropoli, dalle industrie e dall’agricoltura. E persino l’organizzazione americana Business Roundtable (una sorta di Confindustria degli Stati Uniti) di recente ha deciso di modificare ufficialmente la sua storica missione d’impresa, abbandonando il principio della massimizzazione del profitto.

Cambiano gli obiettivi per garantirci un futuro

Ciò significa che i manager non devono avere più un solo e unico obiettivo, cioè quello di aumentare il valore dell’impresa facendo felici gli azionisti, ma per la prima volta debbono anche includere nelle loro strategie obiettivi sociali a favore di lavoratori, consumatori ed ambiente. Se ci pensiamo bene, la stessa cosa vale per chi fa agricoltura: l’ultima Pac (e la prossima lo farà ancora con maggiori mezzi e convinzione) ha indicato senza mezzi termini che l’obiettivo da perseguire è l’intensificazione sostenibile, cioè produrre sì, ma riducendo al minimo gli impatti sui terreni e sull’atmosfera, garantendo ai consumatori cibi sani e preservando l’ambiente.

L’intensificazione sostenibile è la stella cometa

Per questo la Pac premia e premierà anche domani (2021-2027) coloro che adottano sistemi colturali che aumentano la fertilità dei terreni e quindi la loro potenzialità produttiva, diminuiscono l’uso della chimica e ottimizzano l’uso dei mezzi tecnici, grazie ai sistemi intelligenti sito-specifici dell’agricoltura di precisione.

La strada del prossimo futuro è segnata e non si torna indietro. Suolo, acqua e atmosfera sono le fonti dalle quali traiamo ciò che ci serve per vivere e per questo dobbiamo evitare di considerarle, come abbiamo fatto sino a oggi, risorse naturali inesauribili. La terra da coltivare e l’acqua sono contingentati e l’atmosfera pulita si sta esaurendo.

Anche l’agricoltore deve cambiare strategia

Ogni agricoltore, oltre a tenere la barra ferma sul suo sacrosanto diritto a coltivare e produrre, non deve mai dimenticare che oggi ha a disposizione tutte le tecnologie e i sistemi per fare sempre meglio e con minori impatti. E non deve trascurare il dovere di informarsi e di investire sull’ammodernamento sostenibile della sua impresa, partendo da un’analisi critica e costruttiva di ciò che fa e che può essere sempre migliorato. Infine, non è affatto da escludere che i contributi concessi all’agricoltura nel prossimo futuro saranno ancora più strettamente connessi con i vantaggi sociali e ambientali che l’agricoltura produce.

Due slogan per voltare pagina

Vorremmo che in ogni azienda agricola ci fosse un cartello ben in evidenza con scritte questi due fantastiche frasi:

  1. Innovazione è l’abilità di vedere il cambiamento come un’opportunità e non come una minaccia.
  2. Dietro ogni impresa di successo c’è sempre qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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