Tomasoni: “Noi agricoltori coltiviamo anche per gli ignoranti”

gianfranco-tomasoni

«L’onorevole Benedetto Della Vedova in una manifestazione davanti a Montecitorio, alla testa di una folta distesa di cartelli, ha detto che noi agricoltori coltiviamo l’ignoranza. Forse Della Vedova si dimentica che anche lui si siede a tavola tre volte al giorno proprio grazie all’impegno e alla fatica di chi lavora sui campi. E dirò di più: noi agricoltori coltiviamo anche per gli ignoranti!». A Gianfranco Tomasoni (nella foto), allevatore bresciano che da anni si è trasferito a Portomaggiore (Ferrara), dove coltiva alcune centinaia di ettari e alleva oltre 1800 capi da carne della filiera “Fior Fiore Coop”, non è proprio andata giù la presa di posizione del deputato di +Europa e plaude alla veemente reazione del presidente di Coldiretti Ettore Prandini, anche se fa parte di un’altra organizzazione agricola. «La difesa della produzione italiana di carne è sacrosanta, e inoltre non mancano i lati oscuri che accompagnano la produzione della carne sintetica», afferma Tomasoni.

Il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova (al centro) con i cartelli contro gli agricoltori, alla manifestazione di cinque giorni fa davanti a Montecitorio.

I buoni motivi per non mangiare carne artificiale

Il quotidiano Libero ha pubblicato un articolo dal titolo “Carne artificiale: ecco dieci motivi per non mangiarla”, dove ci sono le tesi di chi è a favore della carne artificiale e le argomentazioni che le smontano. Di seguito pubblichiamo una sintesi dell’articolo.

Inquinamento ed emissioni

“Con la carne sintetica si azzera l’inquinamento prodotto dagli allevamenti e si dà un contributo decisivo al taglio delle emissioni climalteranti”
Nulla di più falso. Secondo uno studio presentato la scorsa primavera dall’Università della California, mai confutato, il processo di produzione della carne artificiale nei bioreattori produce emissioni che sono da 4 a 22 volte maggiori rispetto a quelle generate dalla carne bovina naturale. La carne frutto del processo di replicazione cellulare è dunque infinitamente meno sostenibile di quella naturale.

“Gli allevamenti intensivi, assieme alle attività agricole, sono responsabili del 15% delle emissioni che provocano l’effetto serra e vengono appena dopo quelle industriali”
Si tratta di numeri totalmente destituiti di fondamento. Secondo le ultime rilevazioni dell’Ispra riferite al 2023, in Italia l’agricoltura pesa per il 7,8% sul totale delle emissioni climalteranti (contro il 55% dell’industria e il 27% dei trasporti). Di queste appena il 3,5% sono imputabili alle filiere della carne, esclusi latte e uova. Secondo i nuovi calcoli condotti dai fisici dell’atmosfera dell’Università di Oxford, il bilancio fra i gas climalteranti emessi e quelli sequestrati dall’insieme del sistema agro-forestale è addirittura negativo. In pratica coltivatori e allevatori negli ultimi dieci anni hanno contribuito a raffreddare l’atmosfera con emissioni ricalcolate cumulativamente a -49 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente.

Sicura e salutare?

“La carne coltivata in laboratorio è sicura sotto tutti i punti di vista e può essere più salutare della vera carne bovina o suina”
Almeno per ora, Fao e Oms la pensano diversamente. In un ponderoso documento pubblicato sul finire della scorsa primavera, le due agenzie dell’Onu per la sicurezza alimentare e la salute segnalavano ben 53 aspetti potenzialmente critici per la salute nei cibi artificiali. Tra i pericoli legati alle quattro fasi principali del processo che produce la carne sintetica, vi sono l’approvvigionamento e la selezione delle cellule, la crescita e la replicazione delle cellule nei bioreattori, la raccolta delle cellule coltivate e infine la trasformazione nei cibi voluti.

Bioreattori e antibiotici

“Chi critica l’utilizzo dei bioreattori nello sviluppo della carne artificiale non considera che essi sono già largamente utilizzati, per esempio dall’industria farmaceutica per la produzione dei vaccini”
In realtà l’ambiente dei bioreattori impiegati dall’industria farmaceutica è mantenuto altamente sterile con l’utilizzo di tutte le risorse attualmente disponibili. Mentre nel processo di moltiplicazione cellulare indispensabile per produrre la carne in laboratorio, si possono impiegare quasi esclusivamente gli antibiotici. Il rischio di contaminazione batterica o micotica dei brodi di coltura è altissimo. E non è ancora stato risolto.

Fattori di crescita, ormoni, siero

“La «coltivazione» delle cellule di carne è un processo naturale ed è sbagliato condannarlo a priori in base al principio della massima precauzione”
Le reazioni che entrano in gioco nella produzione di carni artificiali sono tutto fuorché naturali. Come segnala il professor Luigi Pulina, ordinario di etica e sostenibilità degli allevamenti all’Università di Sassari, a preoccupare gli esperti è proprio il meccanismo di proliferazione cellulare nei bioreattori, in cui è alto il rischio di mutazioni incontrollate, e l’utilizzo dei fattori di crescita e degli ormoni, da siero o di origine non animale, impiegati nei bioreattori per innescare e accelerare la coltivazione cellulare. Ci sono rischi concreti che queste molecole bioattive possano interferire con il metabolismo umano e attivare l’insorgenza e lo sviluppo di forme tumorali. Ecco perché attorno a questo processo c’è tuttora una grande cautela da parte della comunità scientifica

Non si sa nulla delle proprietà nutrizionali

“La demonizzazione della carne coltivata è del tutto gratuita e non ha alcuna spiegazione scientifica alle spalle. È un atteggiamento passatista che punta a ostacolare il progresso alimentare”
È vero esattamente il contrario, come spiega il farmacologo Giorgio Cantelli Forti, una vita spesa a insegnare tra Italia e Stati Uniti all’Università di Galveston, e ora presidente dell’Accademia nazionale di agricoltura: «Assumiamo la carne rossa da migliaia di anni e grazie a studi retrospettici ne conosciamo tutti gli effetti sul nostro organismo. Sulla carne di laboratorio e gli additivi utilizzati non sappiamo nulla. Serviranno anni di studi per capire se il manzo possa davvero essere sostituito da quello artificiale». Dunque non è soltanto una questione di sicurezza e salubrità. Finora nessuno è stato in grado di dimostrare che la carne sintetica assicuri l’apporto di amminoacidi essenziali, di molecole bioattive quali carnitina, carnosina e creatina, come fa la carne rossa. Dunque non c’è alcuna prova che sia equivalente alla carne naturale.

I ricercatori pubblici non possono analizzarla

“Per quanto siano avanzati e tuttora in fase sperimentale, dei processi messi in gioco nella «coltivazione» della carne si conosce tutto. Chi frena lo fa per motivi eminentemente politici”
È vero proprio il contrario. I ricercatori che non siano coinvolti direttamente nel processo produttivo dei cibi di laboratorio non hanno potuto condurre finora alcuna controanalisi. Come spiega sempre il professor Pulina, «chi produce la carne artificiale si rifiuta di metterla a disposizione della ricerca». Un aspetto non trascurabile che rovescia i termini della questione. Non mancano gli scienziati pronti a partecipare agli studi sugli alimenti di laboratorio. Manca semmai la disponibilità dei produttori di coinvolgerli. Aprendo le porte dei propri laboratori alla comunità scientifica. Eppure si accusa chi ha dubbi di essere un «oscurantista».

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


13 commenti

  • Luigi

    22 Novembre 2023 at 8:16 pm

    Sono un coltivatore diretto che ha firmato la petizione e sono anch’io soddisfatto della approvazione della legge ma purtroppo mi devo rammaricare della pessima figura fatta dal presidente Prandini. Il presidente della maggiore organizzazione sindacale agricola non può farsi coinvolgere da una provocazione di un parlamentare di un piccolo partito di opposizione. Per fortuna è stato fermato ma non valeva la pena sporcarsi le mani. Bisogna essere superiori, occorre volare più alti

    Rispondi

  • Deneb

    22 Novembre 2023 at 8:35 pm

    W della Vedova!!!
    Voi continuate a coltivare ignoranza!!

    Rispondi

  • Barbero Giuseppe Aristide

    23 Novembre 2023 at 6:30 am

    Condivido l’articolo, la scienza deve fare il suo corso, senza andare contro la natura, il più delle volte volendo forzare quelli che sono il cicli naturali, creiamo l’effetto “Titanic”

    Rispondi

  • Tedone francesco

    23 Novembre 2023 at 8:01 am

    Buon giorno sono perfettamente d’accordo con quanto scritto in questo articolo perché gli ambientalisti ed animalisti sono bravi sempre a criticare cosa loro fa comodo .Ma scusate se tali persone predicano sempre di proteggere l’ambiente e la natura come Dio creò, come fanno poi a giustificare la produzione di carne sintetica se poi nei fatti modificano ed alterano quanto creato dalla natura stessa? Mi sa che sono proprio loro dei veri ignoranti in tutto.Ha fatto bene Prandini ad attaccare Della Vedova perché qui vogliono distruggere tutto e tutti .

    Rispondi

  • Taiocchi Giancarlo

    23 Novembre 2023 at 1:34 pm

    Questa è una grande bufala come le macchine elettriche. Non sappiamo niente di quali effetti subirà il nostro corpo. Il discorso vale per le macchine elettriche. Per caricare velocemente una batteria ci vogliono 10 minuti. Vi immaginate ai posteggi dei supermercati con oltre 500 macchine le quali avranno bisogno di caricare la batteria? Questi scienziati fasulli la smettano di pigliare per i fondelli

    Rispondi

  • Giampietro

    23 Novembre 2023 at 7:06 pm

    Concordo pienamente lo stato d’animo dell’agricoltore che oltre alle difficoltà di produrre sis ente criticare da chi dovrebbe sostenerlo .

    Rispondi

    • Luisa lemma

      11 Dicembre 2023 at 12:36 pm

      Non ti rendi conto della bestialità che hai detto. Io sono vegana e vivo a meraviglia SENZA UCCIDERE NESSUNO .
      VOI CARNISTI AVRETE DA RISPONDERE A DIO.

      Rispondi

  • Mauro

    23 Novembre 2023 at 8:48 pm

    Sarai anche laureato e giornalista ,ma se chiami la carne coltivata come artificiale o sintetica dimostri la completa e voluta disinformazione e quindi annulli ogni pretesa di difesa della carne da allevamento,ciao.

    Rispondi

  • Lucrezia

    24 Novembre 2023 at 9:09 am

    Attaccate la cane coltivata senza che sia ancora commercializzata, finché non verrà ritenuta sicura.
    C’è una la normativa UE su questo. Vi è sfuggita?
    Poi se usa come fonti di informazione Libero allora siamo apposto Io credo che in paese ci debba stare la libera scelta, nessuno vi imporrà di consumarla, mentre a me sarà preclusa la scelta di farlo. Come siete democratici voi In quanto agli antibiotici, parlateci di quelli che somministrate negli allevamenti giornalmente, come mai non sono riportati in etichetta? Se siamo diventati antibiotico resistenti una concausa è data anche da questo. Ops! Libero non v’è lo dice questo?
    Della frase “coltivate ingnoranza” non ne avete capito il senso e quindi vi compiacete pure dell’aggressione. Una volta il detto era ” scarponi grossi cervello fino” in questi anni qualcosa è andato storto è evidente.

    Rispondi

    • Luisa lemma

      11 Dicembre 2023 at 12:38 pm

      Brava! Come sarebbe migliore il mondo senza questi carnisti…

      Rispondi

  • Luca

    24 Novembre 2023 at 10:25 am

    Quante parole, quante manifestazioni, quanti soldi che sono scorsi in questo ridicolo contentino dato alle lobby. La carne coltivata, all’atto pratico, è già vietata in Europa, perché la si vendita presuppone l’approvazione da parte dell’ EFSA, e ad oggi nemmeno un produttore ha richiesto questa approvazione. E l’approvazione presuppone che i dubbi che vengono sollevati a favore del divieto siano affrontati PRIMA della commercializzazione. Le procedure non sono adeguate? Allora si protesti contro questo, visto che riguardano tutti gli alimenti, e non solo quelli antipatici alle lobby!
    E poi naturalmente, quando questa approvazione arriverà, legge o non legge la cane verrà venduta, perché viviamo nella comunità Europea, e magari dovremmo anche pagare milioni, forse miliardi, per l’inevitabile procedura d’infrazione.
    Ma nel frattempo la lobby è contenta e vota per gli amici.

    Rispondi

  • Gianpaolo Pastrone

    24 Novembre 2023 at 9:25 pm

    Una sola domanda
    Siamo ancora liberi di scegliere?
    Se si come si sceglie tra biologico e non credo si possa scegliere anche tra carne allevata e carne coltivata
    A quanto pare non vi interessa la libertà di scelta

    Rispondi

  • Luisa lemma

    11 Dicembre 2023 at 12:32 pm

    Auguro a tutti voi allevatori lo stesso identico destino che voi riservate a quegli animali a cui voi dite di dare tanto benessere …

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati


Chi siamo

Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


CONTATTACI