Virtù e usi del sorgo, una coltura da valorizzare su tutti i terreni
L’Europa punta forte sul sorgo ed è più che mai attiva Sorghum ID, l’associazione interprofessionale europea dedicata alla promozione del sorgo, che ha organizzato nei giorni scorsi un convegno a Bologna per ricordare le immense potenzialità di questa coltura, anche al di là del suo tradizionale e conosciuto uso zootecnico.
Il sorgo ha più proteine del mais, una energia simile o maggiore del mais, più amido del mais, minore rischio di micotossine perché a fiore aperto, un basso tenore di tannini e minore fabbisogno di acqua. Già da queste prerogative si capisce che il sorgo è una coltura che non va trascurata, come purtroppo avviene ancora oggi in Italia.
Grande interesse per i prodotti dedicati all’alimentazione umana
Ma l’interesse del sorgo riguarda anche l’alimentazione umana, con filiere ad alto valore perché la granella di sorgo fa bene alla salute: è ricca di antiossidanti, priva di glutine, ricca di ferro e di grassi insaturi, molto energetica e indicata per tenere a bada la pressione arteriosa.
L’Istituto di bioscienze del CNR di Napoli, la ditta Reino di San Bartolomeo in Galdo (Benevento) e la ditta di trasformazione Celi di Ariano Irpino (Avellino) hanno dato vita a un progetto di ricerca finalizzata dal campo e alla tavola, che oggi conta una gamma di prodotti alimentari dedicati anche ai celiaci.
Il sorgo food-grade, dal campo alla tavola
Farina, pane, pasta di sorgo bianco, biscotti senza glutine a base di sorgo: sono prodotti con il sorgo food-grade, che ha le seguenti caratteristiche:
- ha un sapore delicato che è sinergico con altri aromi;
- contiene l’11,3% di proteine (contenuto paragonabile a quello del frumento) e il 3,3% di grassi (superiore a quello del frumento);
- è ricco in carboidrati; contiene calcio, fosfato, potassio, magnesio in fibre insolubili e ha scarse quantità di fibre solubili;
- le proteine e i carboidrati del sorgo sono digeriti più lentamente rispetto a quelli degli altri cereali, ed è noto che un basso grado di digeribilità è particolarmente benefico per i diabetici;
- è ricco di fenoli e tannini, sostanze antiossidanti associate alla prevenzione del cancro, all’invecchiamento e al miglioramento delle malattie cardiovascolari.
La pianta ideale per biogas e biometano
Il sorgo è prezioso anche per produrre biometano (oggi in Italia ci sono oltre 1600 impianti di biogas), con una resa in etanolo superiore a quella del mais. Da una tonnellata di sorgo da granella si ottengono 400 litri di etanolo.
Il sorgo è pianta ideale per il biogas per almeno quattro buoni motivi: alta efficienza fotosintetica, limitate esigenze di nutrienti, resistente alla siccità, uso efficiente dell’acqua.
Ottimo come secondo raccolto, ma attenzione alla scelta dell’ibrido
Estremamente interessante per il nostro paese è il fatto che il sorgo può essere coltivato a uso energetico e non, anche come secondo raccolto, tenendo presente che i costi di produzione e i cicli colturali possono essere diversi da azienda ad azienda (anche se mediamente produrre sorgo al posto del mais fa risparmiare almeno 500 euro/ha).
Fondamentale la scelta giusta dell’ibrido da seminare, dal momento che le differenze di produzione in una stessa area possono variare a seconda dell’ibrido da 55 a 85 ql/ha in regime asciutto. Dunque massima attenzione prima di decretare che il sorgo non produce!
2 commenti
Tiraboschi Daniele
25 Dicembre 2019 at 9:28 am
Buongiorno, che varietà di sorgo mi consiglierebbe?
Luca
13 Gennaio 2022 at 8:45 pm
Buongiorno, sono Luca, coltivo in provincia di parma, ho provato per 2 anni sorgo e ahimè ho avuto 2 brutte esperienze, consapevole del fatto che non conoscevo per niente la coltura. Su terreno pieno di infestanti ho voluto iniziare fin da subito con ripper e erpice a dischi, tentando con la falsa semina per quanto riguarda il diserbo ritrovandosi poi a dover fare il post-emergenza per salvare il raccolto che però è stato pessimo. Il secondo anno in appezzamento a fianco ho utilizzato due passaggi di erpice a dischi per interrare letame e erpice rotante per spianare bene, ma per complicanze ho tardato il post-emergenza e mi son trovato con infestanti più alte del sorgo..ho quindi deciso di trinciare tutto per almeno apportare sostanza organica e fare pacciamatura. Da lì ho deciso: mai più diserbo chimici e probabilmente mai più sorgo. Ma è una coltura che mi affascina e vorrei trovare la giusta tecnica per avere qualche risultato senza chimica, mi saprebbe consigliare l’approccio giusto?