Nuova Pac al via dal 1° gennaio 2022: tutte le novità

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La Commissione europea sembra ormai decisa a far partire la nuova Pac dal 1° gennaio 2022, ma nel 2021 ci sarà un cosiddetto regime transitorio. L’attuale sistema dei pagamenti diretti verrà mantenuto per la domanda Pac 2020 e 2021, ma con la possibilità da parte dello Stato membro di utilizzare il famoso meccanismo della convergenza interna che porta a una variazione di valore dei titoli. Dunque, se l’Italia sceglie questa strada, nel 2020 e 2021 ci sarànno:

  • Riduzione del valore dei titoli storici più elevati verso il valore medio nazionale (che è di 217,64 euro) e aumento verso questo traguardo dei titoli di valore più basso.
  • Nel 2020 taglio del valore di circa il 2% e nel 2021 del 5% per dare ossigeno alla riserva nazionale e al pagamento giovani.
  • Taglio del 3,9% a causa della riduzione del budget Pac.

Per quanto riguarda il futuro dei titoli dal 2022 in poi, l’Italia può scegliere due strade:

  • Senza titoli e con un pagamento a forfait di circa 250 euro/ha al quale aggiungere il pagamento per il clima, quello accoppiato e il pagamento giovani.
  • Con i titoli attuali ricalcolati nel 2022 sulla base dell’anno di riferimento 2021 aggiungendo il pagamento greening.

La conclusione è la seguente: l’agricoltura continuerà a essere sostenuta, ma con meccanismi diversi dagli attuali e con una grande attenzione al clima e all’ambiente; tuttavia il valore degli aiuti tenderà a essere uniformato. Pertanto l’agricoltore deve aspettarsi sempre meno dalla Pac e guardare con sempre maggiore attenzione al mercato e alle innovazioni agronomiche, le sole due strade maestre da percorrere per ricavare un reddito sostenibile.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


3 commenti

  • Olzi luigi

    13 Dicembre 2019 at 5:16 pm

    GENTILISSIMO DOTT. BARTOLINI ,

    Seguendo costantemente le sue pubblicazioni e cercando di applicare
    i suoi consigli rigardo le mininme lavorazioni,vorrei esporre
    le mie problematiche al riguardo della semina del grano.
    Devo fare una premessa ,le ultime due annate sono state
    caratterizzate da pioggie abbondanti e violente nel periodo
    delle semine provocando fenomeni di asfissia radicale
    nei campi di grano in generale ,specialmente dove viene
    applicata la minima lavorazione o la semina diretta
    a differenza dove viene eseguita l’aratura questi fenomeni
    non si presentano o sono molto attenuati .
    Avendo aderito alle misura di minima lavorazione per il momento
    ho rinunciato a seminare in attesa di tempi migliori.
    Detto questo gentilmente le chiedo tempo permettendo
    seminando grano duro a febbraio si possono ottenere
    risultati soddisfacenti e quale tecnica di semina mi consiglia?

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    • Roberto Bartolini

      16 Dicembre 2019 at 11:14 am

      Gentile Luigi, la ringrazio innanzitutto per la sua attenzione al nostro portale.
      I fenomeni di asfissia radicale più marcati sul frumento seminato su sodo e su minima potrebbero essere originati da diversi fattori contingenti, quali la presenza di ormaie e calpestamenti provocati in fase di raccolta della coltura precedente o da lavorazioni e semine effettuate con attrezzature non perfettamente idonee.
      Molto spesso (ma non so nel suo caso, dato che non conosco le attrezzature che ha usato), gli erpici a dischi o a denti per la minima e le seminatrici da sodo non lavorano come dovrebbero e questo incide molto sul risultato finale.
      Con l’aratura ogni anno si azzerano gli errori e i problemi, ma poi si distrugge la vita del terreno!
      Per la semina del grano duro a febbraio è opportuno prima di tutto che scelga bene la varietà più adatta a semine tardive in base alla sua zona, facendosi consigliare non dai commercianti ma da un tecnico di qualche società sementiera.
      Per la tecnica, l’ideale è la tempestività visto che siamo in febbraio, quindi una semina combinata (seminatrice che effettua la minima e contemporaneamente semina) oppure su sodo, sono ideali.
      Cordialità

      Rispondi

  • MARTA

    18 Dicembre 2019 at 10:39 am

    “Nel 2020 taglio del valore di circa il 2% e nel 2021 del 5% per dare ossigeno alla riserva nazionale e al pagamento giovani.”

    Del 5% o dell’1,5%?

    Rispondi

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