Roberto Bartolini12 Gennaio 20243min159401

Glifosate, fissata la dose massima ammessa in agricoltura

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Il regolamento UE 2023/2660 del 28 novembre 2023 ha concesso il rinnovo all’uso del glifosate sino al 15 dicembre 2033, ma con alcune limitazioni nelle dosi massime di impiego:

  • per l’uso in agricoltura, 1,44 kg di glifosate per ettaro all’anno (che sono equivalenti a 3,8 litri/ettaro di glifosate generico 360, 2,9 litri/ettaro di Roundup Platinum e 1,9 kg/ettaro di Roundup Max in polvere);
  • per il controllo delle specie invasive nelle aree agricole e non agricole, 1,8 kg di glifosate per ettaro all’anno;
  • per l’uso in aree non agricole, 3,6 kg di glifosate per ettaro all’anno.

Limiti anche per le impurezze

Nel regolamento sono stati indicati dei limiti anche per le seguenti impurezze, che hanno rilevanza tossicologica e non devono superare i determinati livelli nel prodotto commerciale (facendo riferimento al glifosate con denominazione IUPAC N-(fosfonometil)glicina, con purezza ≥ 950 g/kg):

  • N-nitroso-glifosato (NNG): < 1 mg/kg;
  • formaldeide: < 1 g/kg;
  • trietilammina: ≤ 2 g/kg;
  • acido formico: ≤ 4 g/kg;
  • N,N-bis(fosfonometil)glicina (glifosina): ≤ 3 g/kg.

Consigli operativi per mitigare il rischio del glifosate

Il regolamento europeo sottolinea che «le condizioni d’impiego devono comprendere misure di mitigazione del rischio. In particolare, la deriva deve essere ridotta per le applicazioni a spruzzo effettuate da utilizzatori professionali in terreni agricoli. Per proteggere le piante terrestri non bersaglio, devono essere sistematicamente richiesti una fascia tampone non irrorata all’interno del campo di almeno 5-10 metri dal confine del campo a seconda dell’impiego specifico e ugelli antideriva che riducano la deriva di sostanze nebulizzate di almeno il 75% o altre misure di mitigazione del rischio che consentano una riduzione della deriva equivalente».

Di tutto questo l’agricoltore deve tenere conto al momento dell’acquisto dei prodotti a base di glifosate e nella compilazione del registro di campagna. Pare evidente che si tratta di limitazioni nelle dosi che possono creare problemi per i trattamenti eseguiti sulle stoppie e anche per contrastare alcune infestanti particolarmente ostiche come gramigna e abutilon, casi per i quali attualmente le dosi impiegate sono molto superiori a quelle consentite da quest’anno.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Eddy

    14 Gennaio 2024 at 7:32 pm

    Insomma la Monsanto vince sempre co l’Europa mwrcenaria. Il glifosato e’ veleno , aver abbassato i quantitativi e’ solamente un contentino, vuol dire che ci avveleranno piu’ lentamente , almeno guadagneranno di piu’ le farmacie e la Big Pharma. Siamo in mano ad assassini che comprano i governi . Adesso hanno iniziato a distruggere i magazzini italiani detentori di semi autoctoni antichi ed a pagare 1500 euro ad ettaro agli agricoltori per non coltivare in modo che tra qualche anno non esistera’ piu’ l’agricoltura vera italiana ma compreremo solo dall’estero la loro modezza. Le multinazionali il male del secolo ed i nostri governi mercenari in mano a questi ricchi oligarchi. Che schifo

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