Le regole per la raccolta e conservazione di un silomais sano e di alta qualità e per l’unifeed ideale

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Silomais vuol dire amido e fibra degradabile, che assicurano alla bovina da latte una quota fondamentale di energia. Ma il silomais va fatto bene, altrimenti porta in stalla parecchi problemi. E per questo abbiamo deciso di dispensare le regole d’oro per un silomais sano e di alta qualità.

Partiamo dall’epoca di raccolta ideale: questa è quando le piante hanno più o meno il 30% di sostanza secca.

Attenzione poi all’altezza di trinciatura delle piante da terra: è bene che questa sia di 45 cm, perché se è vero che c’è meno sostanza secca, tuttavia si hanno qualità nutrizionali superiori, dal momento che la parte più fibrosa e meno digeribile della pianta non viene raccolta. Inoltre così si prevengono i nitrati, che si accumulano nella porzione di stocco più vicina a terra, e si ottiene un minore inquinamento da terriccio che porta con sé spore indesiderate nell’insilato che ne possono compromettere la buona conservazione.

Infine, la lunghezza di trinciatura ideale sta tra 1 e 2 cm perché così la massa si fa compattare meglio dai trattori in lavoro nel silo.

La lunghezza di trinciatura del silomais dovrebbe essere compresa tra 1 e 2 cm e l’altezza del taglio della pianta da terra di circa 45 cm.

I cantieri di raccolta e di insilamento del silomais devono effettuare il lavoro con molta attenzione, altrimenti si rischiano forti perdite del valore nutritivo del silomais una volta in trincea. Due gli aspetti fondamentali:

  1. la pianificazione della raccolta del silomais con un cantiere adeguato e ben proporzionato;
  2. la gestione dell’utilizzo giornaliero del silomais.

Raccolta e stoccaggio del silomais

Per la raccolta e lo stoccaggio del silomais, sono due gli obiettivi da perseguire:

  • adeguata compressione della massa con densità pari a 220 kg/mq di sostanza secca;
  • rapida chiusura della trincea con teli plastica ben aderenti ai bordi del silo.

Un ritardo nella copertura del silo porta alla formazione di composti volatili che influiscono negativamente sulla ingestione volontaria da parte della bovina.

La compressione dell’insilato nella trincea

La compressione della massa va fatta con trattori che calpestano il trinciato. Un trattore di 5 tonnellate può calpestare bene 10 tonnellate di sostanza secca, cioè 30 tonnellate di trinciato appena raccolto.

Il trinciato va scaricato e distribuito in uno strato sottile di 15-30 cm e compresso rapidamente dai trattori.

Attenzione a coordinare bene le dimensioni del cantiere che trincia e del cantiere che pressa la massa nel silo. Infatti il trinciato va scaricato e distribuito in uno strato sottile di 15-30 cm per poter essere compresso bene, riducendo l’effetto elasticità, e quindi la massa in arrivo deve essere proporzionata alla forza lavoro dei trattori e alle dimensioni dei silo.

Utilizzo giornaliero dell’insilato

Per un utilizzo ideale, l’avanzamento minimo del fronte di taglio per prevenire il deterioramento anaerobico deve corrispondere a:

  • in inverno: 15 cm/ giorno
  • in estate: 25 cm/giorno
Per conservare bene il silomais, il fronte di taglio va adeguato a seconda delle stagioni.

Gestione della razione unifeed

Anche per quanto riguarda la gestione della razione unifeed, ricordiamo le regole fondamentali:

  1. Rispettare ogni giorno gli stessi tempi di scarico dell’unifeed nella mangiatoia. Variazioni accettabili per non più di 15 minuti.
  2. Scaricare bene il cibo lungo tutta la lunghezza della mangiatoia e avvicinare sempre la razione in tutti i posti della mangiatoia.
  3. Registrare i residui di unifeed ogni giorno. Limiti: 2,5% per vacche in lattazione e 5-8% per vacche fresche.
  4. Valutare la sostanza secca degli alimenti due volte a settimana per adeguare preparazione del carro.
  5. Non distribuire cibo ammuffito.
  6. Osservare la variazione di ingestione giornaliera: se la dose media è per esempio di 27 kg, la variazione da un giorno al successivo non deve superare gli 1,4 kg.

Corretta cronologia di carico del carro unifeed

I diversi componenti della razione dell’unifeed devono essere caricati secondo una cronologia ben precisa per favorire la buona miscelazione tra di loro. Ecco l’ordine di entrata:

  1. I fieni
  2. I concentrati
  3. Il silomais
  4. I liquidi

Quindi l’insilato di mais e gli altri insilati vanno inseriti non per primi, per poter mantenere integre le dimensioni.

I liquidi favoriscono l’uniformità della miscelata e vanno inseriti al centro del carro per proseguire con una adeguata miscelazione dopo averli caricati.

La sottomiscelazione provoca la selezione dei componenti dell’unifeed da parte dell’animale, mentre la sovramiscelazione comporta una riduzione della fibra effettiva.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Giuseppe

    17 Luglio 2018 at 11:06 am

    Penso che lavorare bene e conoscere il proprio lavoro con linformazione e esperienza è basilare per fare reddito e non avere problemi in stalla

    Rispondi

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